Città del Vaticano , lunedì, 11. maggio, 2015 11:37 (ACI Stampa).
Il lamento del Papa per i cristiani perseguitati si alza dalla Cappella della Domus Sanctae Marthae, nella consueta omelia che il Papa nella messa quotidiana. Si parte dall’annuncio ai discepoli dello Spirito Santo, dallo scandalo della Croce, per giungere al compimento della profezia di Gesù, l’ora in cui – racconta il Papa – “chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio”. “Un cristiano che non prende sul serio questa dimensione ‘martiriale’ della vita non ha capito ancora la strada che Gesù ci ha insegnato,” commenta Papa Francesco.
“Martiriale,” nelle parole del Papa, ha il senso di rendere testimonianza, sempre, anche quando questa testimonianza dà scandalo. Afferma il Papa: “Strada ‘martiriale’ di ogni giorno; strada ‘martiriale’ nel difendere i diritti delle persone; strada ‘martiriale’ nel difendere i figli: papà, mamma che difendono la loro famiglia; strada ‘martiriale’ di tanti, tanti ammalati che soffrono per amore di Gesù. Tutti noi abbiamo la possibilità di portare avanti questa fecondità pasquale su questa strada ‘martiriale’, senza scandalizzarci”.
Il Vangelo del giorno parla “parla del futuro, della croce che ci aspetta e ci parla dello Spirito, che ci prepara a dare la testimonianza cristiana,” e poi “dello scandalo delle persecuzioni”, lo “scandalo della Croce”. Spiega il Papa che “la vita della Chiesa è un cammino guidato dallo Spirito”, che “ci insegna le cose che ancora Gesù non ha potuto dirci” e “ci difende anche” dallo “scandalo della Croce”.
La Croce – afferma il Papa - è infatti scandalo per i giudei che “chiedono segni” e stoltezza per “i greci, cioè i pagani” che “chiedono sapienza, idee nuove”. I cristiani invece predicano Cristo crocifisso. Così, Gesù prepara i discepoli perché non si scandalizzino della Croce di Cristo: “Vi scacceranno dalle sinagoghe – dice Gesù - anzi viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio”.