Città del Vaticano , sabato, 26. novembre, 2016 11:15 (ACI Stampa).
Papa Francesco consegna il Premio Ratzinger, il “Nobel della teologia”. E rende omaggio al pensiero di Benedetto XVI, che “ci aiuta a rimanere aperti all’orizzonte dell’eternità”, e la suo “magistero fecondo” che ha saputo concentrarsi sui fondamentali della nostra vita cristiana, e per questo “tutta la Chiesa gliene sarà eternamente grata".
Alla cerimonia del conferimento del Premio Ratzinger si arriva dopo un simposio dedicato all’escatologia del Papa emerito, che Papa Francesco non manca di ricordare. Come non manca di ricordare i due premiati di quest’anno, i teologi Inos Biffi e Ioannis Kourempelis.
Tomista di fama internazionale, il pensiero teologico di Inos Biffi si è sviluppato nel corso di decenni. Ma il suo non è da considerare meramente un "premio alla carriera", quanto un premio al contributo che ha dato al pensiero teologico, anche con una certa vicinanza di pensiero con Benedetto XVI. Ma è da notare in particolare il fatto che venga premiato per la prima volta un teologo ortodosso come Kourempelis, quasi a sottolineare che è il pensiero che unisce le confessioni cristiane, al di là di ogni differenza teologica. Non per nulla, ha intitolato un suo volume "Benedetto XVI, il Papa del logos".
Il tema dell’escatologia è “fondamentale” – riflette Papa Francesco – quando “si riflette sul senso della nostra vita e della nostra storia senza restare chiusi in una impostazione materialistica o comunque puramente intramondana”.
Nel suo discorso, Papa Francesco ricorda il Giubileo appena concluso, ribadisce che il passo di Matteo 75 rappresenta “il protocollo su cui noi saremo giudicati”, ed esalta il pensiero di Benedetto XVI.