Città del Vaticano , sabato, 26. novembre, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Dei libri che Benedetto XVI ha inviato a Fidel Castro, sappiamo solo – dal Papa emerito stesso – che uno di quei libri era l’ Introduzione al Cristianesimo. Lo fece dopo aver preso un caffè con il lider maximo, durante il viaggio del 2012, a precisa domanda di Fidel Castro. Il quale, quando incontrò Papa Francesco il 21 settembre 2015, insieme alla moglie Delia e il figlio Alejandro, subissò di domande anche l’attuale pontefice: dalla questione ambientale alla ricerca di Dio. E Papa Francesco – raccontano – concluse i 40 minuti di colloquio chiedendogli un Padre Nostro.
Fidel Castro è morto un 25 novembre, a 90 anni, portandosi via un’epoca. Se si sia convertito alla fine della sua vita, non si sa. Benedetto XVI, nelle Ultime Conversazioni con Peter Seewald, dà una risposta concreta alla questione. Sottolinea che l’incontro che ebbero insieme fu “a suo modo commovente”, ma che allo stesso tempo non crede che Castro avrebbe mai “potuto affrancarsi dalla struttura mentale in cui è cresciuto”. Insomma, “non è il tipo d’uomo da cui si dovrebbe aspettare ancora conversione”, e tuttavia “vede che le cose sono andate diversamente e che ciò richiedere una ulteriore riflessione.
Quando Benedetto XVI andò a Cuba, presidente era il fratello Raul, già da un po’ di tempo. Anche allora erano circolate le voci di una morte di Fidel, a più riprese. Il lider maximo era stato troppe volte assente da occasioni pubbliche. Invece, in occasione della visita del Papa, Fidel era ricomparso, aveva mostrato di essere vivo. Diverso dal fratello Raul, più populista, più mattatore. Raul più calmo, calcolatore. L’uomo della revoluciòn e l’uomo di Stato. Fidel era uomo della revoluciòn anche per una certa inquietudine interiore. Mai per nulla al mondo avrebbe mancato di incontrare Benedetto XVI. Sapeva che il dialogo sarebbe stato stimolante. E lo fu.
Di quel caffè che Papa Benedetto ha preso con Fidel Castro ci resta poco, se non la memoria dei protagonisti e un comunicato ufficiale. Fidel Castro, un vecchio allievo dei gesuiti, al termine della vita aveva cominciato a porsi di nuovo la domanda di Dio. Ci era arrivato probabilmente partendo da un dato concreto, ovvero dal disagio giovanile. Perché i giovani nel suo paese vivevano questo disagio? Cosa mancava loro, nel Paese della revoluciòn che pensava a tutto?
Sono tutte supposizioni. Certo è che la curiosità intellettuale lo aveva morso, tanto da porre la domanda a Benedetto XVI. E venne fuori che poi aveva chiesto allo stesso Papa di scegliere alcuni libri sull’argomento, e di inviarglieli. Benedetto lo fece. Sono in pochissimi a sapere quali libri scelse.