Città del Vaticano , lunedì, 11. maggio, 2015 8:45 (ACI Stampa).
"Leggo tutti i discorsi del Santo Padre, se continuerà a parlare così anch'io che sono comunista ricomincerò a pregare. E non lo dico per scherzo. Quando il Papa verrà a Cuba, prometto di assistere a tutte le messe che celebrerà". Che la frase del Presidente cubano Raul Castro non sia una battuta - dato il contesto ed il luogo in cui è stata pronunciata - è chiaro. Tuttavia parlare di un principio di conversione del leader cubano è probabilmente eccessivo. Castro, ex studente nelle scuole dei Gesuiti, ha ribadito infatti - con una punta di orgoglio - di essere ancora comunista, ricordando che i credenti non erano ammessi nelle fila del Partito.
Sono passati 17 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II e 3 da quella di Benedetto XVI e molte restrizioni alla libertà religiosa sono state revocate. E tutto ciò grazie al fine ed ininterrotto lavoro diplomatico tra L'Avana e la Santa Sede. Molto dunque è stato fatto, tuttavia molto resta ancora da fare. Il Partito comunista - rileva Aiuto alla Chiesa che soffre - "controlla, di fatto, la vita religiosa, perché ha il potere di approvare le visite, l’acquisto di edifici, la celebrazione di funzioni religiose in pubblico e l’importazione di testi religiosi. Le scuole religiose non sono utorizzate, ad eccezione di due seminari cattolici e di alcuni centri di formazione inter-religiosi".
Nella conferenza stampa congiunta con il Presidente del Consiglio Renzi, Castro ha parlato della questione del rispetto dei diritti umani a Cuba. "Noi- ha ammesso il Presidente cubano - veniamo accusati di non rispettare i diritti umani. Ma chi li rispetta nel mondo? Da noi la salute è un diritto per tutti, come l’istruzione. Riconosciamo di aver compiuto degli errori, ma i diritti umani non devono essere strumentalizzati per la mala politica".
Ma anche la piena libertà religiosa è un diritto umano fondamentale. Imprescindibile, per la Chiesa Cattolica e per Papa Francesco. "La libertà religiosa - ha detto proprio Papa Bergoglio durante il viaggio apostolico in Sri Lanka, nel gennaio scorso - è un diritto umano fondamentale. Ogni individuo dev'essere libero, da solo o associato ad altri, di cercare la verità, di esprimere apertamente le sue convinzioni religiose, libero da intimidazioni e da costrizioni esterne". Parole che Raul Castro avrà ascoltato ieri dalla bocca del Papa e che sicuramente tornerà ad ascoltare nel settembre prossimo.