Advertisement

Giubileo, il perdono dei carcerati. A Cuba e in Paraguay

Papa Francesco, visita al carcere | Papa Francesco durante la Messa per i detenuti nel carcere di Rebibbia, 2 aprile 2015  | L'Osservatore Romano / ACI Group Papa Francesco, visita al carcere | Papa Francesco durante la Messa per i detenuti nel carcere di Rebibbia, 2 aprile 2015 | L'Osservatore Romano / ACI Group

Uno dei risultati concreti del Giubileo? La liberazione dei carcerati. È avvenuto a Cuba e Paraguay, che hanno voluto rispondere alla richiesta di Papa Francesco per una amnistia lanciata durante il Giubileo dei Carcerati lo scorso 6 novembre.

Un appello raccolto subito da Cuba, che ha perdonato 787 prigionieri come risposta all’appello del Papa. La notizia è stata data dal quotidiano Granma, organo del Partito Comunista.

Tra i perdonati, donne, giovani, malati e altre categorie. La lista dei carcerati liberati non è stata resa pubblica. Si tratta, però , di un’altra significativa apertura della isla, oggetto di grande attenzione da parte di Papa Francesco.

Forte di rapporti diplomatici ininterrotti anche in tempo di embargo USA, la Santa Sede ha potuto svolgere il ruolo di “facilitatore” nel dialogo di riavvicinamento tra USA e Cuba che ha portato alla rimozione dell’embargo. E sempre la isla è stata oggetto di ben due viaggi di Papa Francesco, di passaggio prima di andare negli USA a settembre 2015 e di nuovo di passaggio lì per incontrare il Patriarca Kirill a marzo 2016.

Sull’attenzione alle parole del Pontefice si gioca, dunque, molta della credibilità del nuovo corso cubano che punta, prima della morte di Fidel Castro e sotto il governo del fratello Raul.

Advertisement

La liberazione dei carcerati è dunque un altro passo della apertura di Cuba al mondo cominciata già con la preparazione del famoso primo viaggio di Giovanni Paolo II.

Il perdono è stato garantito a tutti, tranne quelli condannati per omicidio, stupro, abuso di bambini e traffico di droga. Cuba ha anche negato che ci siano prigionieri politici nello Stato.

La decisione è stata accolta con “gioia” dal vescovo Dionisio Garcia, presidente della Conferenza Episcopale Cubana, sebbene la Commissione Cubana per i Diritti Umani e la Riconciliazione abbia detto di non aver ricevuto conferma dell’avvenuta liberazione.

Anche il Paraguay ha concesso un indulto a seguito dell’appello del Papa. Si è trattato di un evento connesso al Giubileo della Misericordia che ha concesso l’indulto a 22 prigionierie della “Casa del Buon Pastore”. “Un onore per il Paraguay”, ha detto il nunzio apostolico nel Paese, l’arcivescovo Eliseo Ariotti.