Città del Vaticano , giovedì, 24. novembre, 2016 15:00 (ACI Stampa).
Una collezione privata di un pittore è sempre qualcosa di speciale. Così le incisioni che Anders Zorn ha raccolto del grande Rembrandt sono una pagina di collezionismo e di storia dell’ Arte che per qualche settimana dalla Svezia arrivano in Vaticano.
I Musei vaticani infatti ospitano nell’ Appartamento di San Pio V 53 acqueforti di Rembrandt, un olio e due lastre di rame della Collezione Kremer di Amsterdam.
Uno scambio culturale tra Svezia e Vaticano nata dalla visita di Papa Francesco a Lund lo scorso fine ottobre.
Di Rembrandt è difficile parlare al di fuori del contesto specialistico. La sua vitalità espressiva raccoglie le grande istanze della sua epoca. Olandese, di madre cattolica e padre protestante vive i contrasti dei decenni posteriori alla Riforma di Lutero. Contrasti che come in Caravaggio portano sulla tavola i volti dei poveri di Roma, in Rembrandt mettono in evidenza i ricchi commercianti e la mentalità capitalista che nasce propio dalla Riforma.
L’artista svedese, ritrattista borghese bell’epoque, appassionato di nudi femminili, si lascia attrarre dall’arte di incisore di Rembrandt. Nella collezione Rembrandt ritrova la Sacra Scrittura rivista in modo pauperista e calvinista.