Latina , lunedì, 21. novembre, 2016 14:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha chiuso la Porta Santa della Basilica di San Pietro domenica scorsa e ha concluso così il Giubileo Straordinario della Misericordia. Ma il Giubileo continua per alcune diocesi italiane. Come per quella di Latina-Terracina- Sezze-Priverno. Grazie alla festa e alla liturgia di Santa Maria Goretti, la santa pontina per eccellenza. ACI Stampa ne ha parlato con il vescovo della diocesi, monsignor Mariano Crociata.
Papa Francesco ha chiuso la Porta Santa della Basilica di San Pietro il 20 novembre. La diocesi di Latina il 25. Come mai questo evento particolare?
Esigenze di calendario e di attività pastorali diocesane hanno indotto a spostare di alcuni giorni, previo contatto con il Pontificio Consiglio competente, la conclusione dell’Anno della misericordia. Il pensiero di una chiusura con l’urna di S. Maria Goretti sorgeva spontaneo dopo il messaggio che il Papa ha inviato, nell’Anno della Misericordia, congiuntamente ai vescovi di Latina e di Albano. D’altra parte, era doveroso attenersi all’indicazione del Vescovo di Albano di evitare spostamenti dell’urna nel corso del giubileo, in ragione della scelta del santuario di Nettuno come porta santa giubilare. Si può aggiungere che nel settembre del 1991 aveva luogo il viaggio di san Giovanni Paolo II a Latina per commemorare il centesimo anno della nascita di santa Maria Goretti. L’insieme di queste circostanze ha portato alla scelta della data alla fine adottata.
Monsignor Crociata, il Giubileo Pontino. Come lo hanno vissuto i fedeli? Un bilancio?
Il bilancio più importante è quello spirituale, che è anche l’unico che non possiamo trarre, perché attiene al cammino di penitenza e di santificazione proprio di ciascuno. Uno sguardo alle attività pastorali lascia una sensazione confortante. Sono state numerose le parrocchie che si sono recate a Roma per celebrare il giubileo. Molte di più sono state quelle che hanno celebrato in Cattedrale e, in misura minore, alla Casa del martirio di S. Maria Goretti, dove però sono da mettere in conto non pochi gruppi provenienti dalle diocesi confinanti. Sono stati in molti a prendere sul serio l’occasione del giubileo per una revisione della propria vita a partire dall’esperienza sacramentale, a cominciare dalla confessione. Accanto alla diffusa collaborazione volontaria a tante iniziative della Caritas, prima fra tutte la Mensa della Caritas diocesana a Latina, hanno suscitato nuove ondate di solidarietà l’avvio in corso di una Mensa cittadina della Caritas anche a Terracina e la realizzazione di uno Studio medico odontoiatrico e ecografico a Latina, che sarà inaugurato proprio alla vigilia della chiusura dell’Anno giubilare, di cui vuole restare segno a futura memoria, secondo l’invito rivolto alle diocesi da papa Francesco.