Città del Vaticano , giovedì, 17. novembre, 2016 12:30 (ACI Stampa).
“Tutte le attività umane, anche le imprese possono essere un esercizio di misericordia”. Sono le parole di Papa Francesco rivolte ai partecipanti alla Conferenza Internazionale delle Associazioni di Imprenditori Cattolici (UNIAPAC). Francesco li ha ricevuti stamattina nella Sala Regia. Sono oltre 500 i partecipanti all’Udienza.
“Vorrei riflettere con voi oggi su tre rischi: il rischio di usare bene il denaro, il rischio dell’onestà e il rischio della fraternità”, dice il Papa ai presenti.
In primo luogo il rischio dell’uso del denaro. “E’ urgente – ammonisce il Papa - recuperare il senso sociale finanziario e bancario o meglio l'intelligenza e l'inventiva degli imprenditori. Questo significa correre il rischio di dover rinunciare a certi vantaggi economici. Il denaro deve servire, non deve governare. Il denaro è solo un strumento di intermediazione tecnica. Sarà sempre necessaria – dice Francesco- la generosa gratuità”.
Un secondo rischio è quello che dovrà assumere il datore di lavoro. Il rischio dell’onestà. “La corruzione – osserva il Papa - è la peggiore piaga sociale. La corruzione è generata dal culto del denaro. La corruzione è una frode della democrazia. Una delle condizioni necessarie per il progresso sociale è l'assenza di corruzione. L'attività deve sempre includere l'elemento della gratuità”.
“Tutti i rapporti giuridici ed economici della società dovrebbero essere avvolti in un'atmosfera di rispetto e fratellanza. Sulla fraternità – aggiunge il Pontefice - non posso fare a meno di condividere con voi il tema della migrazione e dei rifugiati, che opprime il nostro cuore. Dobbiamo cercare di convincere i governi a rinunciare a qualsiasi tipo di attività bellica. Mantenere e trasmettere questo spirito ha radici cristiane, si manifesta anche qui il genio del business”.