Città del Vaticano , martedì, 15. novembre, 2016 14:00 (ACI Stampa).
Luglio, mese di Giornata Mondiale della Gioventù. Ma anche il mese in cui ritorna, prepotente, il ricordo di Giovanni Paolo II. Perché la GMG è a Cracovia, perché l’anno giubilare è dedicato alla misericordia, che proprio il Papa santo fece conoscere al mondo. Per tre volte Papa Francesco si affaccia sul balcone da cui Giovanni Paolo II si affacciò, in un viaggio tutto nel segno del Papa polacco.
È Giovanni Paolo II, dunque, il tema principale del luglio giubilare. Papa Francesco si prepara alla Giornata Mondiale della Gioventù in vacanza, quasi nessun impegno pubblico. Poi, all’improvviso, alla vigilia della partenza, va sulla tomba di Giovanni Paolo II con i bambini malati di tumore. E questa visita marca il segno di un viaggio in cui tutto ricorda Giovanni Paolo II, e in cui tutti ricordano lui. Lo fa anche Papa Francesco, in preghiera davanti le sue reliquie nella cattedrale di Cracovia.
Ma è un viaggio che viene messo sotto shock dall’inspiegabile quanto atroce assassinio di padre Jacques Hamel, un martire dell’indifferenza, perché da mesi in Francia si moltiplicavano attacchi fisici alle chiese cristiane e hacker ai siti internet delle istituzioni cattoliche . Vale ancora fare questa giornata mondiale della gioventù? Sì, ora più che mai, rispondono subito i vescovi francesi, mentre in Polonia sono sicuri che i giovani arrivati a Cracovia scopriranno che la risposta è solo Cristo. E la via di Cristo è il secondo tema portante di questo luglio giubilare, testimoniato anche dalle parole del Papa ai giovani a fine Giornata Mondiale della Gioventù: “Dio fa un tifo ostinato per voi”.
Ma il martirio di padre Hamel ricorda anche un tema fondamentale di questa via di Cristo, che è quello della Croce: è il terzo tema del luglio giubilare. Questa croce, Papa Francesco la sperimenta in visita ad Auschwitz, con una lunga preghiera silenziosa. Ma la racconta in una straordinaria ed intensa “Via Crucis”, durante la quale il Papa spiega ai giovani che “la via della croce è la via di Dio” e nel saluto finale del venerdì: “Gesù soffre ancora nel mondo”
Come rispondere? Basta fare un giro tra le catechesi per comprendere che i giovani hanno gli strumenti per ribellarsi allo Stato del mondo. Una ribellione che si tramuta in una dissidenza positiva (il quarto tema del luglio di Giubileo), sollecitata in una catechesi dal Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI.