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Moraglia: "Ridurre le fratture tra fede e cultura"

Il Patriarca Moraglia con il Cardinale Parolin |  | mattinopadova.geolocal.it Il Patriarca Moraglia con il Cardinale Parolin | | mattinopadova.geolocal.it

Il Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia, ha inaugurato alla presenza del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Padiglione della Santa Sede alla 56/ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, dal titolo “In principio la parola si fece carne”.

Il tema scelto – ha spiegato il Patriarca – è quello di “tradurre in immagini, suoni e sensazioni l’incipit del Nuovo Testamento: In principio era il Lógos, il Verbo... Il Lógos era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui”.

Moraglia ha preso spunto da due artisti per introdurre la “proposta antropologica, culturale e artistica qui espressa invitandoci, in modi differenti, a guardare all’uomo spirito-carne”: Charles Peguy e Wassily Kandinsky.

“Il primo – ha ricordato il Patriarca - è arrivato alla fede all’età di trentaquattro anni. Per lui l’evento cristiano entra nel più intimo dell’uomo; la legge dell’incarnazione diventa così luogo emblematico e cifra della storia. Tale affermazione evidenzia come - per il cristiano - l’umano e il divino non siano alternativi; piuttosto, l’umano si compie nel divino e l’uomo è carne-spirituale e spirito-incarnato. Logos e carne sono realtà perennemente in relazione”.

 Kandinsky si oppone al positivismo proponendo il ritorno all’uomo.  “Quando – ha osservato Moraglia citando il pittore russo - la religione, la scienza e la morale  sono scosse e quando i sostegni esterni minacciano di crollare, l’uomo distoglie il suo sguardo dalle contingenze esteriori e lo riconduce su se stesso”.

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“La rinnovata partecipazione della Santa Sede alla Biennale di Venezia – ha concluso il prelato - esprime il forte impegno a ridurre le fratture tra fede e cultura e, concretamente, tra arte e sacro,  tra arte colta e fruizione popolare instaurando un dialogo a 360° con le arti e le culture contemporanee in quello che è uno dei suoi luoghi simbolo”.