Tolentino , venerdì, 11. novembre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Nella zona umbro marchigiana il terremoto non concede tregua alla popolazione, dopo le potenti scosse dei giorni scorsi: dal 24 agosto scorso il numero complessivo di scosse è oltre 24.000. E proseguono anche i sopralluoghi con il conseguente allungamento della lista dei danni nei 123 Comuni marchigiani coinvolti dal sisma: 54 nella provincia di Macerata, 27 in quella di Fermo, 28 in quella di Ascoli e 14 in quella di Ancona. Per quanto riguarda in particolare le scuole, tutte le richieste di sopralluogo sulle scuole richieste dai comuni sono state espletate.
Su 332 edifici controllati l’esito delle schede Aedes è stato: 189 agibili e le 144 inagibili. Inoltre le persone rimaste senza casa sono 26.255: 14.109 sono assistite in loco (palestre, capannoni, palazzetti); 5247 in autonoma sistemazione e 6.899 in albergo. A queste si aggiungono 13.246 persone che trascorrono la notte in macchina o da parenti e amici per paura di nuove scosse. Aumentano anche, con gli ultimi sopralluoghi, le sedi inagibili dei municipi che raggiungono quota 55: 28 nel Maceratese, 6 nel Fermano, 19, nel Piceno e 1 nell’Anconetano. In aumento anche le attività produttive dichiarate inagibili: 805 di cui 716 nel Maceratese, 28 nel Fermano, 57 nell’Ascolano 4 nell’Anconetano.
Infine 234 le stalle inagibili: 195 nella provincia di Macerata, 8 in quella di Fermo e 31 nel Piceno. Nella mia città di Tolentino gli ‘sfollati’ hanno raggiunto quasi quota 11.000 su una popolazione di 20.390 abitanti; i punti di accoglienza accolgono 1200 persone, mentre alcune sono state ospitate da parenti ed amici ed altre sono ospitate lungo la costa adriatica. Anche la chiesa tolentinate ha aperto le sue porte all’ospitalità nelle due chiese ancora agibili: parrocchia ‘Spirito Santo’ e parrocchia ‘Santa Famiglia’.
Al parroco di quest’ultima, don Diego Di Modugno, abbiamo chiesto di spiegarci perché, come parrocchia e come Chiesa, è stata data accoglienza: “Abbiamo pensato di aprire le porte dell’oratorio a chi chiedeva un aiuto per far sentire il calore della Chiesa. Le persone, in questo momento, vanno abbracciate. Nella visita nelle zone colpite dal terremoto papa Francesco ha detto alla popolazione di non scoraggiarsi: ‘Desidero portare la consolazione del Signore Gesù, con la carezza e l’abbraccio di tutta la Chiesa a quanti sono stati colpiti dal terremoto… Vi offro vicinanza e preghiera, e vi sono vicino. C’è sempre un futuro’. Ecco il motivo dell’accoglienza: portare la consolazione del Signore”.
Come ridare speranza a chi ha perso casa?