Città del Vaticano , domenica, 10. maggio, 2015 8:05 (ACI Stampa).
Aiuto alla Chiesa che Soffre aderisce con gratitudine alla proposta della Conferenza episcopale italiana di dedicare la prossima Veglia di Pentecoste (23 maggio) ai cristiani perseguitati. Stando ai dati dell’ultima edizione del Rapporto sulla libertà religiosa di ACS, si registrano limitazioni a tale fondamentale diritto in 116 dei 196 paesi presi in esame, ovvero quasi il 60%. I cristiani si confermano ancora una volta il gruppo religioso maggiormente perseguitato.
Aiuto alla Chiesa che Soffre è una fondazione pontificia che sostiene la pastorale della Chiesa in oltre 150 paesi nel mondo, con particolare attenzione alle aree in cui la Chiesa è perseguitata o priva di mezzi per adempiere alla sua missione. Sin dalla fondazione nel 1947, ACS ha sempre unito il sostegno alla pastorale – i circa 90milioni di euro raccolti in media ogni anno permettono di realizzare oltre 5500 progetti – alla denuncia delle violazioni e limitazioni alla libertà religiosa subite non soltanto dai cristiani, ma dai fedeli di ogni credo.
Risale infatti al 1952 il primo convegno organizzato in Germania dal fondatore di ACS, il monaco premostratense padre Werenfried van Straaten, per permettere ai cristiani perseguitati oltre la Cortina di ferro di testimoniare quanto sofferto dalla loro Chiesa.
Da quel giorno Aiuto alla Chiesa che Soffre non ha mai smesso di dare voce ai cristiani perseguitati, dapprima oltre la Cortina di ferro e poi in Asia, Africa, America Latina: ovunque vi sia una Chiesa sofferente o i cristiani subiscano discriminazioni o persecuzione. Tale missione trova il suo strumento principe nel Rapporto sulla Libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, un sussidio indispensabile per chiunque voglia conoscere il grado di rispetto di questo fondamentale diritto. Nato nel 1999, il Rapporto prende in esame la situazione di ogni paese, con riferimento a ogni tipo di violazione della libertà religiosa riguardante i credenti di qualsiasi fede.
Accanto al Rapporto, ACS intervista regolarmente testimoni e rappresentanti delle Chiese in difficoltà di tutto il mondo, donando loro la possibilità di raccontare la propria sofferenza. «Aiuto alla Chiesa che Soffre porta la nostra situazione all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. È la nostra voce nel mondo», ha dichiarato recentemente monsignor Emil Nona, arcivescovo emerito di Mosul dei caldei in Iraq.