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Papa: “L’unità dei cristiani è esigenza essenziale della nostra fede”

Papa Francesco, Udienza |  | Lucia Ballester, ACI Group Papa Francesco, Udienza | | Lucia Ballester, ACI Group

Unità dei cristiani: quale modello di piena comunione? E’ il tema e la ricerca dei partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ricevuti nella Sala Clementina questa mattina da Papa Francesco. “Ho avuto l’opportunità di vivere tanti significativi incontri ecumenici – dice Francesco - sia qui a Roma sia durante i viaggi. Ognuno di questi incontri è stato per me fonte di consolazione, perché ho potuto constatare che il desiderio di comunione è vivo e intenso”.

“L’unità dei cristiani – afferma il Pontefice - è una delle mie principali preoccupazioni, e prego perché essa sia sempre più condivisa da ogni battezzato. L’unità dei cristiani è un’esigenza essenziale della nostra fede”.

Vivere l’unità per vivere Cristo. Questo è il messaggio principale di Francesco: “Secondo la preghiera sacerdotale di Gesù, ciò a cui aneliamo è l’unità nell’amore del Padre che viene a noi donato in Gesù Cristo, amore che informa anche il pensiero e le dottrine. Non basta essere concordi nella comprensione del Vangelo, ma occorre che tutti noi credenti siamo uniti a Cristo e in Cristo”.

Il Papa elenca alcuni falsi modelli di comunione che in realtà “non portano all’unità ma la contraddicono nella sua vera essenza”.

L’unità non è il frutto dei nostri sforzi umani. Spiega il Papa: “E’ un dono che viene dall’alto. Noi uomini non siamo in grado di fare l’unità da soli, né possiamo deciderne le forme e i tempi. Nostro compito è quello di accogliere questo dono e di renderlo visibile a tutti. Da questo punto di vista, l’unità, prima che traguardo, è cammino, con le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi, i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni, e anche le sue soste. L’unità come cammino richiede pazienti attese, tenacia, fatica e impegno; non annulla i conflitti e non cancella i contrasti, anzi, a volte può esporre al rischio di nuove incomprensioni”.

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L’unità non è uniformità. “Le differenti tradizioni teologiche, liturgiche, spirituali e canoniche – precisa il Pontefice - che si sono sviluppate nel mondo cristiano, quando sono genuinamente radicate nella tradizione apostolica, sono una ricchezza e non una minaccia per l’unità della Chiesa. Cercare di sopprimere tale diversità è andare contro lo Spirito Santo, che agisce arricchendo la comunità dei credenti con una varietà di doni”.

L’unità non è assorbimento. “L’unità dei cristiani – continua Francesco - non comporta un ecumenismo “in retromarcia”, per cui qualcuno dovrebbe rinnegare la propria storia di fede; e neppure tollera il proselitismo, che anzi è un veleno per il cammino ecumenico. Prima di vedere ciò che ci separa, occorre percepire anche in modo esistenziale la ricchezza di ciò che ci accumuna, come la Sacra Scrittura e le grandi professioni di fede dei primi Concili ecumenici”.

Conclude il Papa: “Le varie comunità cristiane sono chiamate non a “farsi concorrenza”, ma a collaborare”.

 

 

 

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