Bruxelles , lunedì, 7. novembre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Un focus speciale sulla povertà, la richiesta di un sistema di asilo integrato europeo, il sogno di un progetto europeo condiviso: i vescovi della COMECE si sono riuniti per la loro plenaria il 26-28 ottobre, parlando con Caritas Internationalis, visitando centri caritativi di Bruxelles, collaborando con la Commissione Europea e cominciando a lavorare a un position paper con temi comuni. La COMECE è la Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea, ed è composta dai delegati delle conferenze episcopali dei 28 Stati membri UE. Presidente è il Cardinal Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, mentre Segretario generale è padre Olivier Poquillon, domenicano. Alla sua prima plenaria, padre Poquillon – che è stato delegato domenicano alle Nazioni Unite, ma ha anche vissuto in Iraq – delinea con ACI Stampa le sfide che nascono dalla sua prima plenaria COMECE.
È la sua prima plenaria, e ha avuto un focus speciale sui poveri: perché?
Perché la povertà è una delle domande più imporatnti del nostro tempo ed è motive di forte preoccupazione per la Chiesa in Europa. Il fenomeno sta colpendo tutte le nazioni. Per i vescovi, la povertà non è un concetto, ma ha facce. Facce di uomini, donne e bambini che si trovano in condizioni di bisogno. In dialogo con i funzionari dell’Unione Europea e le organizzazioni cattoliche, abbiamo tentato di capire meglio I meccanismi che portano alla povertà e di identificare le migliori pratiche da promuovere insieme.
Quali sono le principali sfide nell’affrontare la povertà per la Chiesa in Europa?
La Chiesa non si occupa di sogni, ma di incarnazione. È importante per noi analizzare meglio la povertà in Europa e in particolare identificare le persone più vulnerabili. Tra questi, ci sono donne e bambini. I vescovi della COMECE hanno sottolineato il ruolo central della famiglia nello strutturare la società e incoraggiato le autorità pubbliche a prendere tutte le misure necessarie per sostenere e rafforzare la vita famigliare.