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I cattolici indiani in Europa festeggiano l'ordinazione del loro nuovo vescovo

L'ordinazione del vescovo Stephen Chirappanath |  | Congregazione per le Chiese Orientali
L'ordinazione del vescovo Stephen Chirappanath | Congregazione per le Chiese Orientali
L'ordinazione del vescovo Stephen Chirappanath |  | Congregazione per le Chiese Orientali
L'ordinazione del vescovo Stephen Chirappanath | Congregazione per le Chiese Orientali

La vita dei migranti e dei rifugiati che arrivano da ogni parte del mondo e trovano una casa in Europa è legata anche alla possibilità di seguire la loro tradizione religiosa.

La Chiesa cattolica ha sempre avuto una attenzione speciale alle Chiese in diaspora, in particolare molti riti orientali hanno delle Eparchie in Europa e più specificamente in alcuni paesi.

Lo scorso 28 luglio insieme alla creazione dell'Eparchia di Gran Bretagna per i fedeli siro-malabaresi e alla nomina del primo vescovo eparchiale,  Papa Francesco ha nominato vescovo monsignor Stephen Chirappanath, come Visitatore Apostolico per i fedeli siro-malabaresi in Europa.

Nei recenti decenni, l’emigrazione degli Indiani in occidente è andata crescendo notevolmente. Ormai esistono comunità siro-malabaresi in diversi Paesi d’Europa: Italia, Austria, Danimarca, Francia, Germania e Svizzera, oltre a Irlanda. Il numero dei fedeli varia da 11.125 nell’Italia e 7.768 nell’Irlanda, a soltanto 30 in Danimarca, con un totale di circa 30.000. Ci sono circa 20 centri per la Celebrazione della qurbana in Italia, 16 in Irlanda, 10 in Austria e meno negli altri Paesi, con circa 35 sacerdoti. Il Visitatore Apostolico ha il compito di visitare i fedeli della sua Chiesa residenti in Europa, interagendo con gli Ordinari del luogo ai quali essi sono affidati, riferendo alla Sede Apostolica circa la loro cura pastorale.

Lo scorso 1 novembre il cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha ordinato vescovo monsignor Stephen Chirappanath. La celebrazione è avvenuta nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Il nuovo vescovo mantiene anche l'incarico di coordinatore nazionale per l'Italia per l'assistenza alle comunità della Chiesa siro-malabarese.

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Secondo il rito proprio di quella Chiesa, la celebrazione ha avuto inizio con la lettura della Bolla di nomina di Papa Francesco, quindi con la venerazione del sepolcro dell'Apostolo Paolo, e dalla Professione di fede e Giuramento di fedeltà, quindi la liturgia di consacrazione episcopale, a cui ha fatto seguito la Santa Qurbana (Celebrazione Eucaristica) presieduta dal nuovo Vescovo.

L'Ordinazione episcopale è avvenuta per la preghiera del Cardinale George Alencherry, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly, del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e di monsignor Pauly Kannookadan, Vescovo dell'Eparchia di Irinjalakuda, da cui proviene il nuovo Vescovo. 

Hanno concelebrato anche il Cardinale Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, gli Arcivescovi malabaresi di Trichur, Kottayam, e Changanacherry, altri sei vescovi siro-malabaresi, il Vicario Apostolico di Nekemte (Etiopia) - ordinato per il rito latino ma di origine siro malabarese, e monsognor Kalathiparambil, sino a ieri Vescovo Segretario del Pontificio Consiglio per i migranti, nominato arcivescovo di Verapoly.

Ha assistito, rivolgendo all'inizio una parola di accoglienza, l'Arciprete della Basilica di San Paolo, il Cardinale James Harvey.

Erano anche presenti più di centoventi sacerdoti, alcune centinaia tra seminaristi e religiose, e diverse migliaia di fedeli siro-malabaresi, giunti dall'Italia, dall'Europa e in piccola parte dall'India. Tutti insieme hanno riempito la grande navata della Basilica Ostiense, che si è animata con i suoni, i colori e i profumi della liturgia siro-malabarese, pregata per lo più in malayalam, lingua del Kerala, ma anche in italiano, inglese, francese e tedesco, lingue dei Paesi europei dove si sono insediate le comunità. 

E' giusto segnalare che alcuni fedeli sono giunti alla celebrazione, dopo aver indossato il vestito tipico indiano, dopo una notte svolta nei rispettivi turni di lavoro, dando una grandissima prova di fede "che sposta le montagne" di cui ha tanto bisogno il continente Europeo, come ricordato dal Cardinale Sandri nel corso dell'omelia citando le parole del Santo Padre Francesco al Parlamento Europeo.

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La Diocesi di Roma è stata rappresentata da Mons. Pierpaolo Felicolo, delegato per l'ufficio migranti del Vicariato. 

Al termine del rito, il Cardinale Sandri ha presieduto la preghiera e la benedizione per l'immissione canonica nell'ufficio di Visitatore Apostolico del nuovo Vescovo.