Città del Vaticano , sabato, 29. ottobre, 2016 18:00 (ACI Stampa).
Comunione e reciprocità: i vicari episcopali e delegati di Vita Consacrata si riuniscono sotto queste due parole d’ordine, per un convegno che è iniziato il 28 ottobre e che prosegue fino al 30 novembre. Un convegno cui Papa Francesco ha dato il via, sottolineando ai religiosi di “costruire mutue relazioni a partire dall’ecclesiologia di comunione, dal principio della coessenzialità, dalla giusta autonomia che compete ai consacrati".
E il tema delle mutuae relationes è stato ripreso nel convegno dall’arcivescovo José Rodriguez Carballo, numero due della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. “Le Mutuaes relationes - ha sottolineato nel suo intervento - hanno luogo solo dove c'è un autentico incontro tra persone o gruppi di persone, lì dove le persone si rispettano reciprocamente, dialogano con umiltà e in spirito di fraternità".
L’arcivescovo Rodriguez Carballo ha poi notato che non ci sono Mutuae relationes dove non si rispettano le diverse vocazioni e missioni, dove manca il dialogo, perché queste “sono sempre un percorso di andata e ritorno. Se vanno bene è merito del Vescovo e dei religiosi; se vanno male, l'esperienza ci insegna che la responsabilità è sicuramente di entrambi".
Parole che vanno lette anche alla luce del documento di riforma del documento sulle Mutuae Relationes cui la Congregazione sta lavorando da qualche anno. Mutuae Relationes è il nome di un documento del 1978 che includeva le direttive riguardanti le mutue relazioni tra i vescovi e i religiosi nella Chiesa. Un documento – aveva detto Papa Francesco, in un incontro a porte chiuse con i religiosi nel novembre 2013 che poi era stato raccontato su Civiltà Cattolica a gennaio 2014 – che “era utile al tempo, ma che ora è sorpassato”. Da allora, si lavora per un documento nuovo, e questo convegno può rappresentare un buon viatico per comprendere come sarà delineato il documento.
Questo percorso di discussione può essere compreso dalle parole di Suor Nicla Spezzati, numero 3 della Congregazione, la quale ha dato una lettura del cammino che la vita consacrata sta compiendo al fine di intravedere alcuni punti di convergenza nelle Chiese particolari alla luce dell’ultimo Magistero Conciliare e del Magistero di Papa Francesco. “Nella Novo millennio ineunte - ha detto - S. Giovanni Paolo II invita all’impegno di coltivare e dilatare gli spazi della comunione giorno per giorno e ad ogni livello, nel tessuto della vita di ciascuna Chiesa. La comunione missionaria può essere una proposta vitale, un percorso condiviso, uno spazio efficace per tale crescita”.