Città del Vaticano , venerdì, 28. ottobre, 2016 12:09 (ACI Stampa).
Dal 2014 ad oggi la cosa più significativa è che l’attenzione del mondo verso gruppi marginali della società è aumentata. Lo spiega monsignor Tomasi segretario delegato di Iustitia et Pax il pontificio consiglio che da gennaio sarà unito con altre istituzioni della Santa Sede per carità e dottrina sociale. L’arcivescovo ha presentato il terzo incontro dei Movimenti popolari nella Sala Stampa della Santa Sede insieme a Juan Gabrois del comitato organizzatore.
Dal 2014 la novità è che ci sono i Movimenti Popolari fortemente sostenuti da Papa Francesco. La prossima assemblea internazionale di questi gruppi è a Roma tra il 2 e il 5 novembre e termina propio con una udienza con il Papa.
Il rischio è quello che in alcuni paesi questi movimenti vengano cavalcati dalla politica. Ma proprio questo è lo scopo della presenza di Iustitia et Pax, riportare alla dottrina sociale e tenere lontane le strumentalizzazioni.
Quest’anno il tema è “Terra, tetto e lavoro”, uno slogan che spesso il Papa ha ripetuto, con uno sguardo più ampio a quello che succede con I popoli e la democrazia, territorio e natura e la particolare situazione dei rifugiati e sfollati.
E di questo, presentando la assemblea dei Movimenti Popolari, Tomasi ha parlato spiegando che non si possono mandare le persone che rispondo alla definizione di rifugiato, e che l’ Europa ha necessità di capire come integrare le persone nella società. Bisogna essere concreti e andare oltre il populismo “che usa la paura dello straniero per altri scopi”. Certo l’ UE non deve lasciare soli Italia, Spagna Grecia ma dimostrare solidarietà concreta secondo i valori di cui sono portatori. E il primo diritto è che emigrare deve essere una scelta non una necessità.