Uppsala , domenica, 30. ottobre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Ulf Jonsson è un gesuita svedese, ed è il direttore della rivista Signum. Ha appena intervistato il Papa ed è suo l’articolo pubblicato da Civiltà Cattolica, che racconta un po’ la situazione attuale in Svezia tra cattolici e Svenska Kyrkan ripercorrendo la storia e guardando al futuro.
Ed è lui a raccontare ad ACI Stampa il rapporto tra Svezia e gesuiti.
“In Svezia c’è un buon numero di congregazioni cattoliche anche se i cattolici sono solo circa 115 000. Perciò l’ordine dei Gesuiti non è l’unica congregazione importante per la Chiesa qui, anche se siamo la congregazione maschile più grande del paese. Ma i gesuiti hanno una lunga storia nel paese. I primi gesuiti sono arrivati in Svezia già negli anni Settanta del XVI secolo, quando gestivamo una scuola teologica a Stoccolma. Dopo che la Chiesa cattolica fu proibita in Svezia nel 1593 i gesuiti sono tornati in Svezia soltanto nel 1879 per poi rimanere in maniera permanente.
Si può dire che l’attività dei gesuiti dal 1879 fino agli anni Quaranta del XX secolo consisteva esclusivamente in lavoro pastorale nelle parrocchie. Una decine delle attuali 45 parrocchie cattoliche sono state fondate da gesuiti. Ma dagli anni Quaranta le attività si sono estese anche alla pastorale universitaria e le attività pubblicistiche. Oggi i gesuiti gestiscono due parrocchie (Sant’Eugenia a Stoccolma e S. Lorenzo a Uppsala), una libreria cattolica a Stoccolma, la rivista culturale Signum e l’istituto universitario filosofico e teologico Newmaninstitutet a Uppsala. Abbiamo anche una buona offerta di ritiri ed esercizi spirituali.
Svolgete un apostolato culturale per gli svedesi. Lo fate anche per gli immigrati?