Città del Vaticano , sabato, 22. ottobre, 2016 10:00 (ACI Stampa).
La verità è che il Museo del Palazzo Apostolico di Castelgandolfo attira per la curiosità di sbirciare dietro la porta. Nella ex residenza estiva della cittadina laziale che tanto deve ai Papi ci sono alcuni gioielli artistici, ma difficilmente i visitatori se ne accorgeranno.
La possibilità di entrare invece nel privato della vita dei Pontefici è più attraente. Nel percorso museale che ormai prevede ben due piani dell’edificio, anche se ovviamente non in tutte le sue parti, si arriva allo studio privato dei Pontifici contemporanei e alla camera da letto. Musealizzata ovviamente con il letto di ottone di Pio XII usato durante la guerra per accogliere le partorienti.
A Castelgandolfo il Papa accolse circa 12 mila profughi stipati ovunque, le ville accoglievano gente che sfuggiva alla guerra e alla fame. A Roma il Papa aveva dato l’ordine che le parti extraterritoriali delle Ville fossero rifugio per tutti. Ed era Suor Pascalina ad organizzare le operazioni con volontari ed altre suore.
Le stanze rinnovate da Pio XI della villa secentesca rimasero in perfette condizioni, come la cappella dedicata propio da Pio XI alla Madonna nera di Czestochowa.
E lo stesso Pio XII, finita la guerra, tornò a risiedervi, tanto che mori proprio in quel letto.