Città del Vaticano , giovedì, 7. maggio, 2015 11:19 (ACI Stampa).
L'amore vero "è più nei fatti che nelle parole, non è un amore di telenovela, una fantasia: il vero amore è concreto, è nelle opere, è un amore costante. Non è un semplice entusiasmo. Anche, tante volte è un amore doloroso: pensiamo all’amore di Gesù portando la croce. Ma le opere dell’amore sono quelle che Gesù ci insegna nel brano del capitolo 25 di San Matteo. Ma chi ama fa questo: il protocollo del giudizio. Ero affamato, mi hai dato da mangiare, eccetera. Concretezza. Anche le beatitudini, che sono il programma pastorale di Gesù, sono concrete". Lo ha ricordato il Papa stamane celebrando la Messa quotidiana nella cappella della Casa Santa Marta.
Questo amore vero e concreto - ha aggiunto Francesco - "si comunica, non rimane isolato. L’amore dà di se stesso e riceve, si fa quella comunicazione che è tra il Padre e il Figlio, una comunicazione che la fa lo Spirito Santo. Non c’è amore senza comunicarsi, non c’è amore isolato. Il vero amore non può isolarsi. Se è isolato, non è amore. E’ una forma spiritualista di egoismo, di rimanere chiuso in se stesso, cercando il proprio profitto: è egoismo".
Gesù dice di rimanere nel suo amore e per farlo - ha concluso Papa Bergoglio - bisogna rinunciare al proprio egoismo, ma "non è facile. Perché l’egoismo, il proprio interesse ci attira, e ci attira per non fare e ci attira per non comunicarci. Cosa dice il Signore di quelli che rimarranno nel suo amore? Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Il Signore ci dia la grazia della gioia, quella gioia che il mondo non può dare".