Città del Vaticano , mercoledì, 19. ottobre, 2016 12:00 (ACI Stampa).
É stato il nuovo Preposito della Compagnia di Gesù, Padre Arturo Sosa, a celebrare la messa di apertura dell’Anno accademico del Pontificio Istituto Orientale ieri mattina. Nella sua Prolusione il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali,
Ha ringraziato Padre Sosa ricordando la loro conoscenza fin dai tempi del servizio di Sandri come Nunzio Apostolico in Venezuela “e per la sua esperienza come Delegato per le Case Interprovinciali a Roma, quindi anche per il PIO. “La sua presenza qui- ha detto il cardinale- è un segno chiaro dell’impegno che la Compagnia dichiara di voler mantenere nei confronti del compito affidatole da Papa Pio XI nel 1922, interpretando nell’oggi le vicende delle Chiese dell’Oriente asiatico ed Europeo come parte di un servizio a quelle periferie esistenziali verso le quali Papa Francesco continuamente ci manda”.
Il cardinale Sandri nella sua Prolusione ha proposto tre immagini dal Vangelo di Luca. Con l’evento di ieri si è anche aperto l’anno centenario dalla Fondazione della Congregazione Orientale e del Pontificio Istituto e sono in programma alcuni convegni. Il prossimo a novembre “vuole dischiudere un orizzonte di speranza per la ricostruzione della Siria, benché in queste settimane siamo raggiunti da immagini terribili che ci fanno pensare al profeta che cammina tra le macerie”. Ci saranno convegni di Diritto Canonico Orientale, e di teologia orientale, oltre alla Plenaria della Congregazione per le Chiese Orientali, nell’ottobre del 2017.
Tra gli appuntamenti anche la visita del Papa, anche se ancora non è definita la data.
“Nel corso della mie anche recenti visite in Paesi del Medio Oriente- ha detto il cardinale- ho incontrato diversi giovani e adulti, fuggiti delle guerre in Siria e in Iraq. Ma anche altri, vittime ignorate di persecuzioni forse più sottili, che si consumano sui banchi di scuola, nel gioco tra i ragazzi, nelle relazioni tra famiglie o vicini di quartiere”. Molto grave il “ disprezzo di chi viene formato su programmi scolastici forse dettati dall’ideologia cieca, che in altri campi arriva poi a seminare persino la morte”.