Città del Vaticano , domenica, 16. ottobre, 2016 11:11 (ACI Stampa).
La Chiesa Cattolica annovera nell'albo dei Santi altre sette personalità. Papa Francesco infatti ha canonizzato stamane in Piazza San Pietro i Beati Salomone Leclercq, Giuseppe Sánchez del Río, Manuel González García, Lodovico Pavoni, Alfonso Maria Fusco, Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero ed Elisabetta della Santissima Trinità Catez.
Nell’omelia il Papa sottolinea, commentando le Letture domenicali, l’importanza della preghiera. I nuovi Santi - osserva Francesco - “hanno raggiunto la meta, hanno avuto un cuore generoso e fedele, grazie alla preghiera: hanno pregato con tutte le forze, hanno lottato, e hanno vinto”.
Per questo motivo è necesario pregare. Ad esempio come Mosè “uomo di Dio, uomo di preghiera”. Mosè prega con Aronne e Cur e questo - aggiunge il Pontefice - va a significare come la preghiera richieda l’impegno “di sostenerci l’un l’altro. La stanchezza è inevitabile, a volte non ce la facciamo più, ma con il sostegno dei fratelli la nostra preghiera può andare avanti, finché il Signore porti a termine la sua opera”.
Non si resta perseveranti nella fede senza pregare. “Ma non una preghiera sporadica, altalenante, bensì fatta come Gesù insegna nel Vangelo di oggi: pregare sempre, senza stancarsi mai. Questo è il modo di agire cristiano: essere saldi nella preghiera per rimanere saldi nella fede e nella testimonianza”. Il rischio di stancarsi esiste ma bisogna aver presente che “non siamo soli, facciamo parte di un Corpo! Siamo membra del Corpo di Cristo, la Chiesa, le cui braccia sono alzate giorno e notte al Cielo grazie alla presenza di Cristo Risorto e del suo Santo Spirito. E solo nella Chiesa e grazie alla preghiera della Chiesa noi possiamo rimanere saldi nella fede e nella testimonianza”.
La preghiera ha in se un mistero ed è quello - dice il Papa - di “gridare, non stancarsi, e, se ti stanchi, chiedere aiuto per tenere le mani alzate. Questa è la preghiera che Gesù ci ha rivelato e ci ha donato nello Spirito Santo. Pregare non è rifugiarsi in un mondo ideale, non è evadere in una falsa quiete egoistica. Al contrario, pregare è lottare, e lasciare che anche lo Spirito Santo preghi in noi. E’ lo Spirito Santo che ci insegna a pregare, che ci guida nella preghiera, che ci fa pregare come figli”.