Città del Vaticano , venerdì, 14. ottobre, 2016 11:38 (ACI Stampa).
E’ un invito a guardarsi dal lievito dei farisei quello che Papa Francesco lancia dalla consueta messa nella Domus Sanctae Marthae, riportata dalla Radio Vaticana. E il lievito dei farisei è l’ipocrisia, ovvero “si dice una cosa e si fa un’altra. È una sorta di schizofrenia spirituale”.
Per parlare del lievito buono e del lievito cattivo, del “lievito che fa crescere il Regno di Dio e il lievito che fa soltanto l’apparenza del Regno di Dio”, Papa Francesco fa l’esempio delle frappe cucinate dalla nonna.
“Io ricordo – racconta - che per Carnevale, quando eravamo bambini, la nonna ci faceva dei biscotti, ed era una pasta molto sottile, sottile, sottile quella che faceva. Poi la buttava nell’olio e quella pasta si gonfiava, si gonfiava … e quando noi incominciavamo a mangiarla, era vuota. E la nonna ci diceva – nel dialetto le chiamavano bugie – ‘queste sono come le bugie: sembrano grandi, ma non hanno niente dentro, non c’è niente di verità, lì; non c’è niente di sostanza’. E Gesù ci dice: ‘State attenti dal cattivo lievito, quello dei farisei’. E quale è? E’ l’ipocrisia. Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia”.
Chi è l’ipocrita? Papa Francesco lo descrive come “un simulatore: sembra buono, cortese ma dietro di sé ha il pugnale, eh? Pensiamo a Erode: con quanta cortesia – spaventato di dentro – aveva ricevuto i Magi! E poi, al momento del congedo, dice: ‘Ma, andate, e poi tornate, e ditemi dove è questo bambino perché anche io vada ad adorarlo!’. Per ucciderlo!”
Insomma, “l’ipocrita che ha doppia faccia. E’ un simulatore. Gesù, parlando di questi dottori della legge, dice: ‘Questi dicono e non fanno’: è un’altra forma di ipocrisia. E’ un nominalismo esistenziale: quelli che credono che, dicendo le cose, sta tutto fatto”.