Città del Vaticano , mercoledì, 12. ottobre, 2016 12:00 (ACI Stampa).
Prima dell’udienza generale, Papa Francesco ha incontrato una delegazione del Christian World Communions, una organizzazione ecumenica che raccoglie circa 19 sigle del mondo cristiano, e che è strutturata sul livello delle “Communions”, ovvero gruppi internazionali che raggruppano le singole Chiese, e al livello della “Conferenza dei Segretari”, che si riunisce per tre giorni ogni anno.
Dopo le parole del capo della delegazione, il Papa si è detto colpito dal fatto che questi abbia sottolineato che “Gesù è con noi” e che “Gesù è in cammino con noi”. “Queste cose – ha detto il Papa - mi fanno riflettere e mi pongono due domande: io sono capace di credere che Gesù è con noi? Io sono capace di camminare con tutti, insieme, anche con Gesù?”
Papa Francesco sottolinea ancora una volta che “l’ecumenismo si fa un cammino”, al di là del lavoro dei teologi, i quali devono “studiare”, mettersi “d’accordo” ed esprimere il “disaccordo”. Ma, nel mezzo delle discussioni, si deve continuare a camminare. E – sottolinea Papa Francesco – “in cammino con Gesù, non con il mio Gesù contro il tuo Gesù, ma con il nostro Gesù”.
Afferma Papa Francesco: “Il cammino è semplice: si fa con la preghiera e con l’aiuto agli altri. Pregare insieme: l’ecumenismo della preghiera, gli uni per gli altri e tutti per l’unità. E poi, l’ecumenismo del lavoro per tanti bisognosi, per tanti uomini e donne che oggi soffrono ingiustizie, guerre… queste cose terribili”.
Carità e preghiera sono dunque le due chiavi dell’ecumenismo di Papa Francesco. Quando si aiuta il prossimo insieme, “questa è già unità”. Il Papa poi sottolinea un terzo aspetto a lui caro, l’ecumenismo del sangue. “Quando – racconta - i terroristi o le potenze mondiali perseguitano le minoranze cristiane o i cristiani, quando fanno questo non si domandano: ‘Ma tu sei luterano? Tu sei ortodosso? Tu sei cattolico? Tu sei riformato? Tu sei pentecostale?’, no. “’Tu sei cristiano’.”