Città del Vaticano , martedì, 11. ottobre, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Il prossimo 19 novembre con il concistoro che Papa Francesco terrà in concomitanza delle celebrazioni per la chiusura del Giubileo straordinario della Misericordia, cambierà - e significativamente - la geografia e la consistenza numerica del Sacro Collegio anche in vista di un futuro conclave.
A fine 2016 - rebus sic stantibus - i Cardinali elettori di Santa Romana Chiesa torneranno ad essere 120, il limite massimo previsto da Paolo VI e confermato da tutti i suoi successori. 44 saranno stati creati da Papa Francesco, 56 da Benedetto XVI e i restanti 20 da Giovanni Paolo II.
54 cardinali saranno provenienti dall'Europa. L'Italia con 25 porpore resta il Paese maggiormente rappresentato, seguito dalla Francia con 5 e da Polonia e Spagna con 4. 34 i cardinali americani: nello specifico 17 provengono dal Nord, 4 dall'America Centrale e 14 da quella meridionale. Papa Francesco porta a 10 i porporati statunitensi elettori, i brasiliani passano a quota 5 e i messicani a 4. 14 i cardinali asiatici, 15 gli africani e 4 quelli provenienti dall'Oceania: Francesco finora ne ha creati tre, uno a concistoro.
Se confrontata con la consistenza numerica degli ultimi due conclavi (quando gli elettori erano in entrambi i casi 115) si vede come Papa Francesco abbia messo "a dieta" l'Europa. Nel 2005 i cardinali elettori del Vecchio Continente erano 57; 59 nel 2013 per diventare - su 120 - 54 oggi.
Fanno il loro ingresso nel collegio cardinalizio, invece, i rappresentanti di 4 nazioni: Bangladesh, Isole Maurizio, Repubblica Centrafricana e Papua Nuova Guinea.