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Il terzo concistoro di Papa Francesco

Papa Francesco e i Cardinali di Santa Romana Chiesa |  | Daniel Ibanez/CNA Papa Francesco e i Cardinali di Santa Romana Chiesa | | Daniel Ibanez/CNA

13 porpore per arrivare a quota 120 elettori. Papa Francesco fa dunque quadrare i conti nel concistoro, annunciato ieri, che si celebrerà in chiusura dell’Anno Santo come lui stesso aveva fatto intendere al rientro dal viaggio apostolico in Georgia e Azerbaijan.

Il Papa - come sua abitudine ormai - tralascia la Curia Romana e sposta l’attenzione sui pastori della Chiese locali, in particolare su quelli di “periferia”. Su 13 neo-cardinali elettori solo uno è curiale, e per di più di freschissima nomina: il neo Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita Mons. Kevin Joseph Farrell. Insieme a Farrell il Papa ha nominato altri due statunitensi: William J. Tobin, Arcivescovo di Indianapolis e con un passato da Segretario della Congregazione per i Religiosi, e Blase J. Cupich, Arcivescovo di Chicago. Finora Papa Francesco - nei due concistori precedenti - non aveva mai creato cardinali statunitensi. Con loro la pattuglia made in USA porta in un futuro conclave 10 porpore.

Particolarmente significativa è l’elevazione al cardinalato di Mario Zenari, italiano, Nunzio Apostolico in Siria. Era dal Concistoro del 1988 che non veniva creato cardinale un Nunzio Apostolico in servizio effettivo: allora si trattava di Angelo Felici, rappresentante del Papa in Francia, che di lì a pochi giorni tuttavia sarebbe stato nominato Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, lasciando così la Nunziatura di Parigi. Cosa che invece non accadrà al neo Cardinale Zenari che rimarrà in servizio a Damasco.

Bruxelles torna ad essere sede cardinalizia con Jozef De Kesel. Il successore di Monsignor Leonard, che non era stato annoverato tra i cardinali, riporta come da tradizione alla capitale belga la porpora. Monsignor Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo di Madrid, completa la pattuglia europea: 3 su 13 neo cardinali elettori. Due sono i rappresentanti africani tra i neo porporati elettori. Come previsto si tratta di Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui capitale della Repubblica Centrafricana, dove il Giubileo della Misericordia ha avuto inizio e Maurice Piat, Arcivescovo di Port-Louis nelle Isole Maurizio.

Come la porpora di Monsignor Zenari ha un significato rilevantissimo anche quella dell’Arcivescovo Patrick D’Rozario, pastore dell’Arcidiocesi di Dacca - in Bangladesh - dove i cristiani sono tornati ad essere costantemente nel mirino dei terroristi islamici.

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Dall’America centro-meridionale arrivano 3 neo cardinali: Sérgio da Rocha, Arcivescovo di Brasilia (Brasile) e Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana, Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo di Tlalnepantla (Messico) e già Presidente del CELAM, e Baltazar Enrique Porras Cardozo, Arcivescovo di Mérida (Venezuela). 

Papa Francesco pesca tra le Chiese di periferia anche John Ribat, Arcivescovo di Port Moresby nella Nuova Guinea, in Oceania. 

4 i cardinali ultraottanteni, esclusi pertanto da un futuro conclave. Mons. Anthony Soter Fernandez, Arcivescovo Emerito di Kuala Lumpur (Malaysia), Mons. Renato Corti, Arcivescovo Emerito di Novara (Italia) che ha scritto le meditazioni della Via Crucis del Venerdi Santo del 2015, e Mons. Sebastian Koto Khoarai, Vescovo Emerito di Mohale’s Hoek (Lesotho). Francesco premia con la berretta rossa anche Don Ernest Simoni, Presbitero dell’Arcidiocesi di Scutari in Albania, testimone vivente del martirio subito dalla Chiesa albanese durante il regime comunista. Una scelta analoga la fece Giovanni Paolo II nel 1994 creando cardinale Don Mikel Koliqi.

Don Simoni, classe 1928, è il neo cardinale più anziano tra i 17 nominati. Monsignor Nzapalainga - con i suoi 49 anni - è invece il più giovane. 

4 i cardinali provenienti da ordini religiosi. Nello specifico: Monsignor Nzapalainga fa parte della Congregazione dello Spirito Santo, Monsignor D’Rozario è membro della Congregazione della Santa Croce, Monsignor Tobin è un redentorista - già Superiore Generale per dodici anni - e Monsignor Sebastian Koto Khoarai è missionario oblato di Maria Immacolata.