Città del Vaticano , sabato, 8. ottobre, 2016 15:16 (ACI Stampa).
In un videomessaggio inviato all’incontro nazionale di Manos Abiertas, Papa Francesco ha ribadito, prendendo spunto da due brani del Vangelo, che misericordia è quando il cuore incontra la miseria dell’altro, volendo così dare un incoraggiamento alla organizzazione argentina di ispirazione cristiana nata con lo scopo di aiutare le persone con maggiori necessità.
La organizzazione ha tra i suoi punti di riferimento padre Alberto Hurtado e Madre Teresa di Calcutta, e fa degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola un pilastro del suo cammino spirituale. Logico che il Cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, ne seguisse con simpatia i lavori.
Il videomessaggio arriva in occasione dell’incontro nazionale di Manos Abiertas, il cui tema è “Misericordia in viaggio dal cuore alle mani”. Papa Francesco parte da due brani del Vangelo: quello del buon Samaritano, la cui “compassione del cuore lo portò a fare un laovoro con le sua mani”, e quello della vedova di Nain, il cui figlio è resuscitato dal tocco di Gesù dopo che questi ha avuto compassione della vedova.
Due “viaggi dal cuore alle mani” che sono parte dell’insegnamento di Gesù: “agire, però dal cuore”. E “il cuore, sia quello del Buon Samaritano come quello di Gesù, fu toccato dalla miseria: la miseria che vide lì, la miseria di quella madre vedova che vide Gesù, quella miseria del dolore, e la miseria di quell’uomo picchiato che vide il samaritano”.
Spiega Papa Francesco: “Il cuore si unisce alla miseria dell’altro e questo è misericordia. Quando la miseria dell’altro entra nel mio cuore sento misericordia, che non è lo stesso che provare pena, la pena è un altro sentimento”. Perché se si può provare pena “di fronte a un animale ferito”, la misericordia è “quando la miseria dell’altro, o una situazione di dolore o di miseria, si pone sul cuore ed io permetto che questa situazione tocchi il mio cuore”.