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La misericordia di Dio arriva fino all’ultimo della fila

Carcere di Regina Coeli |  | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
Carcere di Regina Coeli | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
Presentazione libro nel carcere di Regina Coeli |  | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
Presentazione libro nel carcere di Regina Coeli | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
La Cappella all'interno del Carcere di Regina Coeli |  | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
La Cappella all'interno del Carcere di Regina Coeli | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
il cappellano Padre Vittorio Trani |  | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
il cappellano Padre Vittorio Trani | Lucia Perrotta/Archivio Msa (Messaggero S.Antonio)
Copertina del libro "Wanted" |  | ufficio stampa
Copertina del libro "Wanted" | ufficio stampa

"La misericordia di Dio arriva fino all’ultimo della fila". E’ una frase contenuta nel libro di fra' Fabio Scarsato. Un libro particolare che racconta, iniziando dal buon ladrone crocifisso insieme a Gesù, storie e aneddoti di ladri, briganti, malfattori di vario genere, divenuti poi grandi amici di Dio e testimoni del suo amore.

Un libro presentato nel carcere di Regina Coeli, alla presenza di detenuti di varie sezioni del carcere di Roma. Perché è principalmente allora che è dedicato. Ma non solo. Perché come dice l’autore: “Questo libro l’ho scritto per convertire me, non loro”.

“Wanted. Esercizi spirituali francescani per ladri e briganti” (per le Edizioni Messaggero Padova) è stato scritto da fra' Scarsato per fare comprendere a tutti che la Misericordia è davvero tale quando riesce a trasformare in santo il peggiore dei briganti mostrando così che per ognuno di noi c’è sempre speranza. Il titolo già di per sé racchiude il senso del volume: “Wanted”, ricercato, come gli avvisi con le taglie dei banditi nei film western. Ma in questo caso la taglia è una nuova vita, la redenzione.

I detenuti ascoltano con attenzione le parole dell’autore e del cappellano di Regina Coeli, Padre Vittorio Trani, che da trent’anni, con dolcezza e serietà sostiene i carcerati ogni giorno come assistente spirituale, portando loro, dove è possibile, conforto e pace. “Nel nostro carcere c’è una Cappella Giubilare – dice il cappellano – è l’unica stanza con tanta luce. L’abbiamo voluta qui per questo. Ogni 15 giorni un settore ha celebrato il suo Giubileo. E’ molto importante per noi l’attenzione alla celebrazione della Messa e il sostegno della fede a ognuno di loro”.

Più buia è la notte e più vicina è l’alba. Questa scritta è sui muri della biblioteca che ha ospitato l’incontro con l’autore, i detenuti e i giornalisti. A tal proposito fra Fabio afferma: “Siamo qui a parlare di misericordia. Siamo tutti un po’ briganti in fondo. Come fa un sano ad avere bisogno del medico? Il brigantaggio di ognuno di noi è solo umanità”.

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L’introduzione al libro è scritta dai detenuti del carcere di Padova. Vi si legge “Il lettore di questo libro potrà apprezzare le storie di conversione dei briganti. E scoprire la potenza che a tutt’oggi conserva l’intuizione di San Francesco di sporcarsi le mani, perchè solo cercare i briganti tra i boschi per sedersi intorno ad un tavolo (il rimando è all’aneddoto dell’incontro tra san Francesco e i briganti di Montecasale narrato nello Speculum Perfectionis) gli ha permesso di stabilire un dialogo. C’è sempre bisogno di un atto di generosità nell’instaurare una relazione diversa dalle logiche di dominio che producono ingiustizie, quindi devianze, abusi, violenze. Una generosità però che non si ferma solo al riconoscimento dei bisogni e dell’umanità dell’altro, ma che si estende anche all’accompagnamento e alla ricerca di un nuovo inizio”.

Restituire ad una persona la capacità di fare il bene. E’ questo il senso del libro. “Cosa senti nel tuo cuore quando vedi queste persone?”, ripete ai presenti Fra Fabio.

La misericordia vera in fondo è quella che arriva quando non la meritiamo. Ed è questo messaggio che fra' Scarsato vuole far arrivare a tutti con il suo libro.

Oggi per fortuna c’è ancora chi - religiosi, laici, uomini e donne - entra nelle carceri prima di tutto per incontrare, e ascoltare poi, quanti vi sono reclusi. “Sono persone – si legge sempre nell’introduzione - che fanno il primo passo verso chi ha fatto del male e forse crede che non ci siano alternative alle proprie scelte criminali. Fare il primo passo significa anche offrire un’opportunità di dialogo attraverso la quale può relazionarsi il bene con il male, l’amore e l’odio”.

Il libro si inserisce anche nel contesto del prossimo Giubileo dei Carcerati che sarà celebrato da Papa Francesco il 6 novembre. Al Pellegrinaggio giubilare potranno partecipare i detenuti con i loro famigliari, il personale penitenziario, i cappellani delle carceri e le associazioni che offrono assistenza all’interno e all’esterno delle carceri.