Ascoli Piceno , mercoledì, 12. ottobre, 2016 9:00 (ACI Stampa).
In un piccolo paese della Marche nel 1540 nacque un bambino in una famiglia di poveri contadini: Felice Rapagnano. Fino a che visse in famiglia fece la vita, povera e dimessa, del pastore, ma dopo la morte del padre raggiunse e coronò il suo sogno: diventare frate cappuccino.
Quando era ragazzo e portava al pascolo le pecore, e contemplando la bella campagna picena, si raccoglieva spesso in preghiera e chiedeva a Dio di amarlo e di poter far capire all'uomo quanto poteva esser bello servirlo ma di più amarlo.
Ma ritorniamo al suo sogno...
Fece domanda e fu accolto come fratello laico. I religiosi che assumono tale nome sono consacrati - non sacerdoti - che si occupano delle più varie mansioni ed in modo particolare attendere alla carità.
La sua vita non cambiò di molto giacché anche in famiglia praticava penitenze e digiuni ed era spesso visto assorto nella preghiera ma il convento per lui segnò il confine del Paradiso. W secondo l'uso dei cappuccini di allora assunse anche un nuovo nome: Serafino da Montegranaro.