Città del Vaticano , giovedì, 29. settembre, 2016 18:00 (ACI Stampa).
Dopo il tragico attentato nella città bangladese di Dacca, avvenuto tra il 1° e il 2 luglio scorsi, la famiglia di una delle vittime, Simona Monti, uccisa durante la gravidanza, ha contribuito tramite ACS-Italia alla costruzione della chiesa di San Michele ad Harintana, piccola cittadina del Bangladesh meridionale appartenente alla diocesi di Khulna. Due giorni fa, martedì 27 settembre, è stata posta la prima pietra del nuovo luogo di culto.
“Sono molto felice di venire a conoscenza del vostro generoso sostegno ai miei progetti – ha scritto ad ACS il Vescovo di Khulna, Mons. James Romen Boiragi -, in particolare sono grato per quello di Harintana. Ero ansioso di completarlo. Non ho parole per esprimere la mia gioia. Ringrazio dal profondo del cuore i responsabili di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Sarete lieti di sapere che il 27 settembre mi sono recato ad Harintana per deporre la prima pietra della chiesa. Molte, molte grazie!”
“Ringrazio anzitutto la Famiglia Monti e tutti i benefattori che hanno voluto contribuire alla costruzione di questa chiesa” ha affermato il direttore di ACS-Italia, Alessandro Monteduro. “Quando sono stato contattato dai familiari di Simona ho capito che grazie alla loro generosità avevamo l’opportunità di reagire al terrorismo con un progetto concreto, che con Ia speranza potevamo sconfiggere l'orrore. 125 cattolici di Harintana finora sono stati costretti ad attraversare due fiumi per raggiungere una chiesetta in legno, lesionata e troppo piccola per accogliere tutta la comunità durante la messa festiva. Una volta completata la costruzione della nuova chiesa i fedeli avranno finalmente un luogo di culto adeguato per adunarsi e intensificare la loro evangelizzazione.”. Secondo Monteduro si tratta di un episodio particolarmente importante anche per la sua valenza simbolica. “Contro gli estremismi ACS è impegnata in tutto il mondo nella consapevolezza che l'unico modo cristiano ed appropriato di reagire è rafforzare con i fatti le minoranze perseguitate. Dal gennaio 2015 ad oggi la nostra Fondazione in Bangladesh ha realizzato interventi per oltre 750.000 euro, e molto di più contiamo di fare grazie alla nostra straordinaria comunità di benefattori” ha concluso il direttore di ACS-Italia.