Tbilisi , martedì, 27. settembre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Cosa è cambiato in Georgia dai tempi della visita di San Giovanni Paolo II? Moltissimo in termini politici.. Ma pochissimo in termini ecclesiali, perché la Chiesa ortodossa considera tutte le altre confessioni cristiane come suoi rivali. Lo racconta ad ACI Stampa Padre Akaki Chelidze, Cancelliere dell’Amministrazione Apostolica del Caucaso per il rito latino
“Dai tempi della visita di San Giovanni Paolo II – racconta padre Chelidze – molto è cambiato in termini politici. Non c’è più il Paese di Shevardnadze, un Paese ex sovietico, stagnante, malato di corruzione e rassegnazione. Nove anni di governo Saakashvili, con tutti i suoi limiti (inclusa la guerra con la Russia), ha dimostrato che una società diversa è possibile. Ma i cambiamenti a livello sociale hanno toccato poco o niente la vita ecclesiale”.
A questo proposito, padre Chelidze nota la posizione della Chiesa ortodossa georgiana. “La Chiesa ortodossa – dice – si è sempre ritenuta il collante essenziale della nazione, e ciò la porta a considerare tutti gli altri come suoi rivali, o persino ostacoli per l’unità della nazione. La Chiesa ortodossa georgiana è legata moltissimo (e in maniera assurda) alla forma russa dell'anticattolicesimo”.
Un atteggiamento che si è alimentato nel corso di questi anni. Per questo – sottolinea padre Chelidze – “il viaggio del Papa sarà ecumenico, ma non nel senso che viene generalmente attribuito all’ecumenismo. Il Papa forse non avrà l’accoglienza calorosa che ha trovato invece in Armenia, perché la parola ‘ecumenismo’ non si può nemmeno pronunciare per una certa mentalità ortodossa”.
E per questo “non sarà possibile nessuna forma di preghiera comune, e d’altronde non ce n’è stata una nemmeno nel 1999”. Resta soprattutto positivo “il fatto che il patriarcato abbia detto che il Papa sarà accolto nel modo migliore possibile”, ed è anche positivo il fatto che “le persone, anche i non cattolici, si dicono felici della visita. Noi cattolici crediamo che il Signore farà le cose per bene, anche se questi tempi non hanno portato tante novità”.