Città del Vaticano , sabato, 24. settembre, 2016 11:35 (ACI Stampa).
“Voi siete un segno concreto di come si esprime la misericordia del Padre”. Così Papa Francesco appella le Suore Ospedaliere della Misericordia, ricevute in Udienza nella mattinata.
Il Papa nel suo discorso fa un riferimento inanzittutto alla fondatrice del loro ordine: la Serva di Dio Teresa Orsini Doria Pamphili Landi, che “mostra in modo eloquente quanto la Parola del Signore possa cambiare la vita di chi diventa suo discepolo. Questa nobildonna, laica, sostenuta da due sacerdoti, si lasciò guidare dalle parole di Gesù. Davanti alla debolezza della malattia non possono esistere distinzioni di stato sociale, razza, lingua e cultura; tutti diventiamo deboli e dobbiamo affidarci agli altri”.
Le Suore Ospedaliere della Misericordia soccorrono i malati presso le strutture ospedaliere, portano loro conforto e affetto.
“Non arrendetevi mai in questo servizio così prezioso – dice il Papa- nonostante tutte le difficoltà che potete incontrare. Talvolta, ai nostri giorni, una cultura laicista mira a togliere anche dagli ospedali ogni riferimento religioso, a partire dalla presenza stessa delle Suore. Quando questo avviene, però, si accompagna non di rado a dolorose carenze di umanità, davvero stridenti nei luoghi di sofferenza. Non stancatevi di essere amiche, sorelle e madri degli ammalati; la preghiera sia sempre la linfa che sostiene la vostra missione evangelizzatrice”.
Conclude poi Francesco il suo discorso: “Su quel letto di ospedale giace sempre Gesù, presente in quella persona che soffre, ed è Lui che chiede aiuto a ciascuna di voi. La vicinanza a Gesù e ai più deboli sia la vostra forza. Il quarto voto che vi caratterizza come famiglia religiosa è quanto mai attuale, soprattutto perché si moltiplicano le persone senza famiglia, senza casa, senza patria e bisognose di accoglienza.”