Città del Vaticano , venerdì, 23. settembre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Che i miracoli siano importanti per la Chiesa cattolica è certo. Su come si possano accertare c’è una lunga storia di regole, tentativi e norme.
Molti Pontefici hanno messo mano alla materia e, per pensare solo all’epoca moderna, il “codice di diritto canonico del 1917 stabiliva di accedere ai teologi soltanto dopo che il presunto miracolo fosse stato studiato con esito positivo da due periti medici di ufficio”.
Il primo regolamento della consulta medica arriva nel 1959, e dopo altri studi nel settembre 2015, all’interno della Congregazione delle Cause dei Santi, fu costituita una Commissione composta da sette Officiali, presieduta dall’Arcivescovo Segretario del Dicastero, Mons. Bartolucci. Il Presidente della Consulta Medica, Professor Polisca e il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione dei Santi, hanno dato il placet e infine il 24 agosto 2016 il Papa ha detto il suo "sì" definitivo al nuovo regolamento.
Le novità più significative le spiega il segretario del Dicastero: “la maggioranza qualificata, per procedere ad ulteriora, nell’esame di un presunto miracolo è di almeno 5/7 oppure 4/6; il caso non può essere riesaminato più di 3 volte; per il riesame del presunto miracolo si richiede una Consulta con nuovi membri; l’incarico del Presidente della Consulta può avere solo una riconferma (5 anni più altri 5); sono tenuti al segreto tutti quelli che trattano il presunto miracolo (promotori della causa, tribunale, postulatori, periti, officiali del Dicastero); i compensi ai periti saranno corrisposti solo tramite bonifico bancario; il Sotto-segretario svolge per i miracoli le funzioni che la Costituzione apostolica Divinus perfectionis magister attribuisce al Relatore”.
Lo scopo è rendere sempre più affidabile la verifica dell’avvenuto miracolo non solo giuridicamente e teologicamente ma anche in senso medico: “ questo Regolamento- spiega Bartolucci_riguarda ovviamente solo il buon funzionamento della Consulta Medica, il cui compito appare sempre più delicato, impegnativo e, grazie a Dio, apprezzato dentro e fuori la Chiesa”.