Roma , mercoledì, 21. settembre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Un seminario per allargare lo sguardo a tutte le realtà della Chiesa, rendersi conto della sua universalità, riconfermare l’unione con Roma e con il Papa: padre Ruben Tierrablanca, dal 16 aprile vicario apostolico di Istanbul, descrive così il seminario per i nuovi vescovi cui lui ha partecipato, insieme ad altri 155 colleghi la scorsa settimana.
“Quando ci guardiamo intorno, percepiamo l’universalità della Chiesa. Veniamo da tante parti del mondo, molti di noi sono di rito orientale, abbiamo tradizioni differenti. Ma tutti insieme ci rendiamo conto che la Chiesa è davvero una”, dice il vescovo Tierrablanca.
Cappuccino, in Turchia dal 2003, preferisce il titolo di “padre” a quello di “eccellenza”, e guida una piccola comunità di cattolici che ad Istanbul è dintorni non solo è la minoranza, ma vive anche delle restrizioni che furono decise ai tempi dell’Impero Ottomano.
“Ma se è vero che non possiamo mostrare le facciate delle chiese sulle strade – dice padre Ruben – è vero che possiamo testimoniare con il nostro modo di vivere e di essere il fatto che siamo cristiani. Testimoniamo il Vangelo con gioia, e così anche gli altri, guardando il nostro modo di vivere, il nostro modo di essere, magari si avvicineranno ad una fede che non hanno mai conosciuto”.
Si tratta, in fondo, delle stesse indicazioni pastorali che sono state date ai vescovi di nuova nomina. Spiega padre Ruben: “Gli stessi titoli dei documenti di Papa Francesco rappresentano una chiara indicazione: Laudato Si, Evangelii Gaudium, Amoris Laetitia. Ci viene chiesto di esprimere la gioia della fede, ogni momento”.