Città del Vaticano , sabato, 17. settembre, 2016 11:38 (ACI Stampa).
“Come alunni dei Padri gesuiti, vi farà bene, nel momento in cui trattate dei problemi sperimentati dai rifugiati, ricordare le vostre radici ignaziane. Mentre nei vostri Paesi vi applicate a comprendere le cause dell’immigrazione forzata e a servire i rifugiati, è necessario che offriate al Signore “tutta la vostra libertà, la vostra memoria, la vostra intelligenza e la vostra intera volontà”.
Papa Francesco lo ha ricordato ai partecipanti all'incontro promosso dalla Confederazione Europea degli ex Alunni dei Gesuiti.
Il Papa ha ricordato che come la crisi umanitaria che si vive oggi sia la più grave del dopo guerra. Francesco ha ricordato l’impegno di Padre Arrupe davanti al dramma die boat people: “purtroppo, il mondo oggi si trova ancora coinvolto in innumerevoli conflitti. La terribile guerra in Siria, come le guerre civili nel Sud-Sudan e altrove nel mondo possono sembrare irrisolvibili. Questa è proprio la ragione per cui il vostro incontro “per contemplare e agire” relativamente alla questione dei rifugiati è così importante”.
Ed è per questo che, dice il Papa, “ anche con il vostro aiuto la Chiesa sarà capace di rispondere più pienamente alla tragedia umana dei rifugiati mediante atti di misericordia che promuovano la loro integrazione nel contesto europeo e al di là di esso. Vi incoraggio perciò a dare il benvenuto ai rifugiati nelle vostre case e comunità, in modo che la loro prima esperienza d’Europa non sia quella traumatica di dormire al freddo nelle strade, ma quella di un’accoglienza calda e umana. Ricordate che l’autentica ospitalità è un profondo valore evangelico, che alimenta l’amore ed è la nostra più grande sicurezza contro gli odiosi atti di terrorismo”.
Il Papa sottolinea la questione della educazione dei bambini rifugiati: “Insieme al Jesuit Refugee Service, mettete in movimento la vostra misericordia ed aiutate a trasformare questa situazione nel campo educativo. Nel fare questo, costruirete un’Europa più forte e un più luminoso futuro per i rifugiati”.