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Pizzaballa ordinato vescovo, in Terra Santa c'è sete di pace e giustizia

La celebrazione  |  | Patriarcato Latino di Gerusalemme
La celebrazione | Patriarcato Latino di Gerusalemme
Un momento della ordinazione episcopale di Pierbattista Pizzaballa |  | Bergamo TV
Un momento della ordinazione episcopale di Pierbattista Pizzaballa | Bergamo TV
Un momento della ordinazione episcopale di Pierbattista Pizzaballa |  | Bergamo TV
Un momento della ordinazione episcopale di Pierbattista Pizzaballa | Bergamo TV
Un momento della ordinazione episcopale di Pierbattista Pizzaballa |  | Bergamo TV
Un momento della ordinazione episcopale di Pierbattista Pizzaballa | Bergamo TV
Lo stemma del nuovo vescovo  |  | Diocesi di Bergamo
Lo stemma del nuovo vescovo | Diocesi di Bergamo

“Tanti cuori in Terra Santa e particolarmente nel territorio del Patriarcato Latino hanno sete di giustizia e di pace”. Così il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione della Chiese Orientali  ha salutato il nuovo vescovo, Pierbattista Pizzaballa che lui stesso ha ordinato oggi pomeriggio nella cattedrale di Bergamo.

Un evento per tutta la cittadina lombarda che vede un suo figlio diventare amministratore apostolico della Chiesa Latina in Terra Santa. Pace e giustizia, ha detto Sandri nella omelia sono “dimensioni fondamentali del vivere umano, che prima ancora che rivendicate come diritto dagli altri devono essere desiderate e operate nei rapporti dentro la Chiesa e tra le Chiese, oltre che con i credenti Ebrei e Musulmani. Essere Vescovo per la Chiesa Latina che è in Gerusalemme, Amministrandola a nome e per conto del Santo Padre, come pure guidando l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, è compito senz’altro arduo, ma potrà essere vissuto pieno di gioia e di serena determinazione, perché ancorati nella Parola del Signore e non nei nostri progetti umani”.

Sandri ha ricordato i 26 di vita e servizio in Terra Santa di Pizzaballa: “Nella fede vogliamo rinnovare la consapevolezza che in quei luoghi, sotto le macerie frutto dei peccati, delle violenze e delle miopie di molti uomini e di molti poteri del mondo, è rimasta la sorgente posta da Dio, che zampilla per dare sollievo e fecondità. E’ la presenza stessa di Gesù che è il Vivente”. Anche per questo “l’unico strumento nelle nostre mani per evitare che i cristiani emigrino dal Medio Oriente, o vengano fatti uscire da progetti non chiari, è trovare sempre forme antiche e nuove per essere chiesa in uscita, che ha a cuore la promozione di spazi di incontro e riconciliazione”.

Il cardinale ha ringraziato per la  di tutti coloro che da tutto il mondo si impegnano nel sostenere la vita delle Chiese in Terra Santa.

Ed ha concluso: “sia il tuo episcopato capace di mettersi in cammino, come sono raffigurati nella Basilica della Natività, per condurre il gregge a te affidato ad incontrare, riconoscere e servire il Verbo della vita; abbi il coraggio di tendere sempre la propria mano, come Tommaso, al costato trafitto di Cristo Crocifisso e Risorto, per essere confermato e confermare nella fede i fratelli. Sia un ministero di luce e di bellezza, che non si spaventa di fronte alle sfide che gli sono poste innanzi”.

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Il neo vescovo, francescano, ha scelto una stemma con la città di Gerusalemme raffigurata come nel medioevo sui sigilli del regno latino, il simbolo francescano delle braccia di Cristo e Francesco e il Chrismon. Sufficit tibi gratia mea è il motto, la Parola di Dio ci ricorda, solo alla Grazia dobbiamo affidarci e a nient’altro. La Chiesa di Terra Santa non ha mezzi e non ha potere. Ha solo Cristo e la sua Grazia.