Tolentino , giovedì, 15. settembre, 2016 16:00 (ACI Stampa).
Il 10 settembre a Tolentino si festeggia san Nicola ed il sabato successivo alla festa del Santo chi si reca nel Cappellone del Santuario può ‘prendere’ l’indulgenza plenaria concessa da papa Bonifacio IX con la Bolla papale ‘Splendor paternae gloriae’ del 1 gennaio 1390.
Lo riportano le cronache di Gaetano Moroni nel ‘Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica: da S. Pietro sino ai nostri giorni’, edito nel 1856: “Bonifacio IX con una bolla, concesse l’indulgenza plenaria nella domenica dentro l’ottava della festa del santo (dunque si celebrava prima della canonizzazione di Eugenio IV), indulgenza che veniva anche accordata a chi visitava la Porziuncola, onore confermato anche da altri Papi”.
Nacque nel 1245 a Sant’Angelo in Pontano (provincia di Macerata). La sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio sulla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant’Angelo la grazia fu esaudita e chiamarono il figlio con il nome del santo. Nel 1269 fu ordinato sacerdote nell’Ordine degli Eremitani di Sant’Agostino. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275 e dove visse fino alla sua morte, avvenuta il 10 settembre 1305. Il processo di canonizzazione iniziò nel 1325 sotto papa Giovanni XXII, ma si concluse soltanto nel 1446 sotto papa Eugenio IV.Tuttavia già fin dalla metà del 1300 era raffigurato con l’aureola.
Al priore del santuario di san Nicola da Tolentino, padre Massimo Giustozzo, che a fine settembre andrà nel santuario di Santa Rita da Cascia a Milano, abbiamo chiesto di spiegarci il valore del ‘perdono’ di san Nicola in questo anno giubilare della misericordia:
“Il perdono di san Nicola è l’esemplificazione immediata di quello che è il giubileo della misericordia, perché da sempre intorno al Santo si è sviluppata la fede dei poveri, che tramite la sua persona sentivano la carità di Dio. San Nicola ha sempre significato questo per la gente che aveva bisogno di consolazione: era un punto sicuro. Attraverso il Santo l’uomo di ogni tempo sente che il cuore di Dio è aperto alle loro necessità e problemi. E’ una occasione per sentire, quasi fisicamente, la misericordia di Dio”.