Roma , giovedì, 8. settembre, 2016 11:00 (ACI Stampa).
“Giustizia, concordia assieme a un vero processo della pace”: è questa la preghiera del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nell’omelia della Messa celebrata la sera del 7 settembre nel Pio Collegio Brasiliano a Roma. L’occasione era il 190esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la nazione latinoamericana e la Santa Sede.
Dopo quasi due secoli di relazioni, il Paese si è profondamente trasformato, e ora vive una crisi politica che di certo la Santa Sede guarda con attenzione. Un attenzione che non viene mai meno: nel 2011, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace presentò le pratiche delle ficha limpia come esempi da seguire di dottrina sociale applicata alla politica, e il Brasile è ora al centro della rete Repam, ispirata sempre da Giustizia e Pace, che si propone di affrontare e risolvere il problema del disboscamento della foresta amazzonica.
Sono forse questi gli esempi cui pensa il Cardinale Parolin, certamente informato, quando sottolinea che vivendo le Beatitudini, i cristiani brasiliani possono “capovolgere la scala dei valori”, mettendo al primo posto il servizio all’uomo, la giustizia e la pace.
Ricorda il Cardinale Parolin che il Papa “fu tra i primi a riconoscere l’indipendenza del Brasile, proclamata da dom Pedro I”, ma anche che prima di farlo “aspettò che fosse raggiunta la separazione dal Portogallo, dove regnava il padre, dom Joao I”. Insomma – nota il Segretario di Stato – la Santa Sede “ha accompagnato, a partire dagli albori e anche nei suoi passaggi difficili, la storia del Paese, che l’ha visto protagonista di un processo di crescita sociale ed economica fino ad assumere progressivamente un ruolo di primo piano non solo a livello regionale, ma anche sulla scena mondiale”.
Cosa fa la Santa Sede quando entra in rapporti con uno Stato? Di certo, non guarda le cose dal di fuori, specialmente quando “in quella comunità nazionale vivono dei battezzati”. Il Brasile, poi, ha una storia profondamente influenzata dal cristianesimo, e dunque “il riconoscimento reciproco assume una particolare pregnanza”.