Città del Vaticano , mercoledì, 7. settembre, 2016 10:45 (ACI Stampa).
“Entrare profondamente nel mistero di Gesù per cogliere la sua bontà e misericordia”. Queste parole sono il filo conduttore della prima Udienza Generale del mese di Settembre di Papa Francesco. Una giornata nuvolosa, che comunque non ha arrestato l’arrivo dei tanti fedeli in Piazza San Pietro.
Il Papa commenta un brano del Vangelo di Matteo: “Giovanni Battista manda i suoi discepoli da Gesù, mentre lui era in carcere, e gli chiede se è lui quello che deve venire o dobbiamo aspettare un altro. Era proprio nel momento del buio, attendeva con ansia il Messia e nella sua predicazione lo aveva descritto a tinte forti, come un giudice”.
Ma la risposta di Gesù sembra a prima vista non corrispondere alla richiesta del Battista, e il Papa aggiunge: “Gesù, infatti, dice: “Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!”. Questa è la risposta di Gesù. Qui diventa chiaro l’intento del Signore Gesù: Egli risponde di essere lo strumento concreto della misericordia del Padre, che a tutti va incontro portando la consolazione e la salvezza, e in questo modo manifesta il giudizio di Dio”.
Francesco ricalca come il messaggio che la Chiesa riceve da questo racconto è la missione di Dio “che non ha mandato Gesù nel mondo per punire i malvagi, ma a loro è rivolto l’invito alla conversione, affinchè vedendo i segni della bontà divina, possano trovare la strada del ritorno”.
Il Papa nella sua catechesi sottolinea la differenza del concetto di giustizia tra il Battista e Gesù: “La Giustizia che il Battista poneva al centro della sua predicazione, in Gesù è misericordia”.