Roma , venerdì, 16. settembre, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Il viaggio di PapaFrancesco in Georgia "sarà una scossa" per il piccolo Stato caucasico che "in molti momenti della sua storia è rimasto aggrappato solamente alla forza della sua fede. Lo dice Valentina Karakhanian, della scuola vaticana di Paleografia. La Paleografa di origine georgiana ha preso parte ad un briefing con un gruppo di giornalisti in vista del viaggio di Papa Francesco in Georgia e Azerbaigian, seconda tappa di un ideale viaggio unico nelle terre del Caucaso cominciato in Armenia lo scorso giugno.
Il Papa partirà per la Georgia e per l’Arzebaijan dal 30 Settembre al 2 Ottobre. Già nel 1999 Papa Giovanni Paolo II fece visita a questi luoghi e tra pochi giorni ci sarà un nuovo atteso incontro tra Francesco e il popolo georgiano. Il Papa andrà per valorizzare le antiche radici cristiane di quelle terre, per incoraggiare speranze e sentieri di pace e soprattutto per sostenere la realtà, molto attiva, della Chiesa Cattolica della Georgia.
“La Chiesa Cattolica della Georgia è attiva da millenni – continua Karakhian –e ha vissuto momenti di grave drammaticità. Ma si è sempre fatta carica dei problemi della gente. Durante la sua lunga e ricca storia, la Georgia spesso si è trovata al centro di grandi interessi economici, politici e sociali. Nel XVI secolo per esempio, dal destino georgiano, non mancarono tantissimi martiri georgiani che subirono il martirio per aver mantenuto la sua fede in Cristo. La popolazione georgiana per colpa di queste invasioni e per questi martiri ha sempre vissuto in grande povertà e disperazione.”
Sfogliando le pagine della storia del suo paese, la paleografa vaticana ricalca come in questi tristi momenti la Chiesa Cattolica della Georgia sia sempre stata accanto ai suoi figli: “Ha confortato gli animi, ha educato i giovani, ha medicato le ferite, ha soccorso coloro che erano immersi nelle difficoltà. Dopo il comunismo, la prima realtà che ha preso inizio in Georgia, furono le Missionarie della Carità che aprirono comunità di assistenza ai poveri e ai disabili e anche un centro per i senzatetto per la Capitale che gestiscono tutt’ora. Dopo un regime che per 70 anni mise il culto del “solo pensare a se stessi” finalmente delle persone si dedicavano agli altri”.
“Poi ci sono i Padri Camilliani – racconta la Karakhanian- che hanno un grosso centro diurno e notturno per disabili, anziani e ammalati nella capitale. Ma una delle opere più importanti della Chiesa Cattolica è compiuta dalla Caritas di Georgia, ufficialmente riconosciuta nel 1994 e che tutt’ora svolge un ruolo importantissimo: ha aperto mense che quotidianamente servono pasti caldi, gestisce ambulatori nelle zone più povere del paese, crea posti di lavori e procura assistenza ai ragazzi di strada”.