Canale d'Agordo , venerdì, 26. agosto, 2016 13:00 (ACI Stampa).
L’accenno costante e fiducioso alla misericordia di Dio; la semplicità delle omelie, che gli era stata raccomandata da Giovanni XXIII in persona; la capacità letteraria che si univa a una grande sapienza popolare. Tutto questo era Giovanni Paolo I. E lo racconta, in una serie di articoli nel numero speciale della rivista “Le Tre Venezie”, Stefania Falasca, vicepostulatore della causa di beatificazione. Che non manca di notare come Papa Francesco conosca a fondo il pensiero di Giovanni Paolo I. Tanto da averle dato consigli nella tesi di dottorato che lei scrisse su “Illustrissimi”, una delle opere letterarie del Papa del sorriso. Tanto da citare per ben cinque volte Giovanni Paolo I ne Il Nome di Dio è misericordia.
Il numero speciale viene pubblicato al culmine di una tre giorni di celebrazioni, durante i quali a Canale d’Agordo, luogo di nascita di Albino Luciani, viene inaugurato il primo museo dedicato a Giovanni Paolo I alla presenza del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Un percorso nel palazzo del Quattrocento che sorge accanto alla casa parrocchiale di San Giovanni Battista, fatto di filmati, registrazioni audio, foto. Un percorso in quattro piani per far comprendere fino in fondo il percorso umano di quello che fu chiamato “il Papa del Sorriso”.
Ecco come sarà sviluppato il Museo: nel seminterrato saranno illustrate la storia e la realtà culturale della valle del Biois, presentando anche la vita di altre personalità del campo artistico, culturale e religioso. Al primo piano la storia di Canale d’Agordo e la vita di Luciani dalla nascita all’ordinazione. Vent’anni di vita pastorale saranno documentati al secondo piano, dove si attraverseranno gli 11 anni di episcopato nella diocesi di Vittorio Veneto (dal gennaio del 1959 al dicembre del 1969), con l’esperienza del Concilio Vaticano II, e i nove poi trascorsi a Venezia come patriarca. Infine l’ultima tappa: in un piccolo locale sarà ricostruito il conclave del 1978 che lo vide eletto e in una stanza saranno ripercorsi tutti i momenti più toccanti del breve pontificato. Il museo potrà avvalersi anche di un centro studi con annesso archivio e biblioteca.
Ora che la positio per la beatificazione è completata e si avvia al giudizio definitivo della Congregazione delle Cause dei Santi; ora che anche il postulatore della causa è cambiato (dall’arcivescovo Enrico dal Covolo al Cardinale Beniamino Stella, che deve a Giovanni Paolo I l’ingresso nell’Accademia Ecclesiastica che forma i diplomatici); con un Papa che prende dal suo predecessore il tema della misericordia e un Papa emerito che – cosa eccezionale nella storia della Chiesa – ha testimoniato per la causa di beatificazione; ora che tutto questo è successo, è il tempo di dare la sterzata finale alla causa di beatificazione di un Papa che durò solo 33 giorni, e che pure molto ha lasciato nell’immaginario collettivo.