Gubbio , lunedì, 22. agosto, 2016 13:00 (ACI Stampa).
Con una lettera firmata dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, il Papa ha inviato il suo saluto ai partecipanti alla 67.ma Settimana liturgica nazionale italiana che si apre oggi a Gubbio sul tema "La liturgia luogo della misericordia. Riconciliati per riconciliare", un tema - sottolinea il porporato - "quanto mai opportuna nel contesto dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia".
"Tutta la liturgia" - spiega il Papa citando San Leone Magno nella missiva firmata dal Segretario di Stato - è "luogo della misericordia incontrata e accolta per essere donata, luogo dove il grande mistero della riconciliazione è reso presente, annunciato, celebrato e comunicato. Le specifiche celebrazioni di Sacramenti o sacramentali declinano l’unico grande dono della divina misericordia secondo le diverse circostanze della vita".
Francesco ricorda inoltre come "il dono della Misericordia risplende in modo tutto particolare nel sacramento della Penitenza. Si è riconciliati per riconciliare. La misericordia del Padre non può essere rinchiusa in atteggiamenti intimistici ed autoconsolatori, perché essa si dimostra potente nel rinnovare le persone e renderle capaci di offrire agli altri l’esperienza viva dello stesso dono. Partendo dalla consapevolezza che si è perdonati per perdonare, occorre essere testimoni di misericordia in ogni ambiente, suscitando desiderio e capacità di perdono. Questo è un compito a cui tutti siamo chiamati, specialmente di fronte al rancore nel quale sono rinchiuse troppe persone, le quali hanno bisogno di ritrovare la gioia della serenità interiore e il gusto della pace".
Per questo motivo, esorta il Papa, "il rito della Penitenza sacramentale va quindi percepito come espressione di una Chiesa in uscita, come porta non solo per rientrare dopo l’essersi allontanati, ma altresì soglia aperta verso le varie periferie di un’umanità sempre più bisognosa di compassione. In esso, infatti, si compie l’incontro con la misericordia ricreatrice di Dio da cui escono donne e uomini nuovi per annunciare la vita buona del Vangelo attraverso un’esistenza riconciliata e riconciliatrice".
Il Pontefice infine auspica che possa maturare "sempre più la comprensione della liturgia come fons et culmen di una vita ecclesiale e personale piena di misericordia e di compassione, perché costantemente formata alla scuola del Vangelo".