Assisi , venerdì, 19. agosto, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Inizia il 24 agosto il 74esimo Corso di studi cristiani presso la Cittadella di Assisi. Teologi, antropologi, sociologi e giornalisti, si interrogheranno sui grandi mutamenti e nuovi scenari delle Fedi e proprio ‘La conversione delle Fedi alla luce dell’umana fragilità’ è il tema delle quattro giornate di Assisi.
Se l’umana fragilità diventa luce rivelatrice profetica, in quanto invita alla paradossale conversione delle Fedi, questo ci dà la misura dei grandi mutamenti dei ‘segni dei tempi’. Organizzato dalla Pro Civitate Christiana, il Corso si avvale della collaborazione della Comunità ecumenica di Bose, e dell’Editrice Queriniana e di Exodus.
Per approfondire le ragioni del convegno abbiamo intervistato il neo presidente della Pro Civitate Christiana, don Tonio Dell’Olio: partendo dal titolo, cosa vuol dire la conversione delle fedi?
“Siamo tutti chiamati a conversione. Non una volta per tutte ma quotidianamente di fronte a un Dio che invochiamo con lingue, liturgie e nomi differenti ma che ugualmente e continuamente ci provoca a vigilare sul nostro operato di credenti. Per questa ragione la fragilità degli esseri umani ma anche quella di tutto il creato diventano banco di prova essenziale per le fedi, per il credere e per l’amare”.
In quale modo la fragilità umana può diventare ‘segno dei tempi’?