Città del Vaticano , giovedì, 30. aprile, 2015 19:48 (ACI Stampa).
Due bagni di folla per Papa Francesco questa mattina e questo pomeriggio all’insegna dell’impegno e della formazione del laicato. Un cattolico “deve” fare politica servendo con coraggio il bene comune, senza lasciarsi tentare dalla corruzione. Al contrario, non serve fare un partito di soli cattolici. Il Papa lo ha detto agli appartenenti alle Comunità di vita cristiana e alla Lega Missionaria Studenti, organismi della famiglia dei Gesuiti.
Un colloquio più che un incontro con domande legate alla quotidianità e, in un caso particolare alla politica. Il Papa spiega: “Si sente: ‘Noi dobbiamo fondare un partito cattolico!’: quella non è la strada. La Chiesa è la comunità dei cristiani che adora il Padre, va sulla strada del Figlio e riceve il dono dello Spirito Santo. Non è un partito politico. 'No, non diciamo partito, ma … un partito solo dei cattolici': non serve e non avrà capacità convocatorie, perché farà quello per cui non è stato chiamato (…) Ma è un martirio quotidiano: cercare il bene comune senza lasciarti corrompere”.
Poi parla del carcere del peccato e della vicinanza ai detenuti: “Non dire niente. Prendere la mano, accarezzarlo, piangere con lui, piangere con lei … Così, avere gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.”
Il Papa torna sul tema della corruzione, della speranza che definisce “virtù degli umili”, parla della carità quella vera e ala fine conclude con una riflessione sulla spiritualità ignaziana che offre una strada: “entrare nel cuore di Dio attraverso le ferite di Gesù Cristo. Cristo ferito negli affamati, negli ignoranti, negli scartati, negli anziani soli, negli ammalati, nei carcerati, nei pazzi … è lì. E quale potrebbe essere lo sbaglio più grande per uno di voi? Parlare di Dio, trovare Dio, incontrare Dio ma un Dio, un 'Dio-spray', un Dio diffuso, un Dio all’aria (…) Mai conoscerai, tu, Gesù Cristo se non tocchi le sue piaghe, le sue ferite”.
Nel pomeriggio altro bagno di folla con i Cursillos de Cristianid, movimento laicale spagnolo diffusi un 70 paesi. Anche in questo caso il Papa ha lasciato il discorso preparato e ha proposto alcune semplici riflessioni per la vita quotidiana: “ è necessario uscire, senza mai stancarsi, per incontrare i cosiddetti lontani!” e per farlo “occorre sperimentare in prima persona la bontà e la tenerezza di Dio”. Il Papa nota che “nel contesto odierno di anonimato e di isolamento tipico delle nostre città, quanto è importante la dimensione accogliente, familiare, a misura d’uomo, che voi offrite negli incontri di gruppo”. L’invito è per tutti perché "è bello aiutare tutti, anche chi fa più fatica nel vivere la propria fede, a rimanere sempre in contatto con questa madre, sempre vicini a questa grande famiglia accogliente che è la Chiesa".