Cracovia , venerdì, 5. agosto, 2016 14:00 (ACI Stampa).
La Giornata Mondiale della Gioventù è alle spalle, ma il vescovo Damian Muskus, coordinatore della GMG, ora guarda più avanti. “Per tutta la nostra Chiesa – dice – sono stati bei giorni, forse i più belli della storia… c’erano milioni di persone nello stesso posto, piene di gioia, di pace nel cuore, di fede. Hanno lasciato una traccia forte”. Per questo, il vescovo Muskus ha la speranza “che Cracovia cambi dopo questa Giornata Mondiale della Gioventù”.
Il vescovo dice Cracovia, ma intende la Polonia. I primi numeri del comitato organizzatore – che si riserva però di fare analisi più precise ed approfondite in futuro – parlano di 200 mila pellegrini presenti alla Messa di Apertura del 26 luglio; più di 400 mila pellegrini alla cerimonia di benvenuto per il Papa del 27 luglio; 800 mila presenze alla Via Crucis del 28 luglio; e poi 1,6 milioni di persone per la Veglia di Preghiera e più di 2 milioni per la Messa finale.
Numeri di tutto rispetto, che però lasciano anche un po’ di amaro in bocca. Perché in Polonia le prime prospettive parlavano di una presenza finale di 3 milioni e mezzo di persone, e per questo si era scelta la zona di Brzezni in luogo del prato di Blonia, nel centro di Cracovia, che ha appunto una capacità di 2 milioni di persone. Che cosa è successo?
“In questi ultimi otto mesi – racconta Adam Sosnowski, giornalista e scrittore per la casa editrice cattolica Bialy Kruk – c’è stata una massiva campagna sui possibili rischi di terrorismo. La stampa con maggiore diffusione, generalmente liberale ed anticattolica, ha continuamente sui possibili rischi della Giornata Mondiale della Gioventù. Mentre il governo ha lodato la Giornata Mondiale della Gioventù in tutti i modi, sottolineando come non ci fossero rischi per la sicurezza, dall’altra parte il presidente di Cracovia Jacek Majchrowski, un ex membro del Partito Comunista, è arrivato persino a dire alla gente di Cracovia a non rimanere a Cracovia. Questo, unito con le ultime vicende terroristiche nel cuore dell’Europa, ha sicuramente inciso sulla partecipazione. Alla Gmg sono in fondo mancati i pellegrini polacchi”.
C’è stato dunque un boicottaggio da parte delle forze liberali sulla Giornata Mondiale della Gioventù? Ad ascoltare i cattolici, sembrerebbe di sì. E la Polonia sta vivendo, in fondo, un momento particolare della sua storia. Dopo la caduta di Solidarnosc, e la progressiva secolarizzazione imposta da amministrazioni post-sovietiche, ora si trova con un governo cattolico e un presidente non cattolico e nemmeno vicino alla Chiesa, se non per una certa convenienza. Se la base della popolazione è per i valori tradizionali, ci sono i media che sono tutti in mano alle forze secolari.