Città del Vaticano , giovedì, 30. aprile, 2015 12:42 (ACI Stampa).
Una nuova commissione di cinque membri è stata istituita da Papa Francesco, per comprendere in che modo mettere in pratica i suggerimenti del rapporto finale del Comitato per la Comunicazione, che era stato istituito a luglio 2014 nell’ambito della grande riforma dell’economia vaticana.
Presidente della nuova commissione è mons. Dario Edoardo Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano. I membri sono: Paolo Nusiner, Direttore Generale del quotidiano dei vescovi “Avvenire”; Mons. Lucio adrian Ruiz, Capo ufficio del Servizio Internet Vaticano; Padre Antonio Spadaro, direttore del quindicinale gesuita Civiltà Cattolica, le cui copie sono controllate e approvate dalla Segreteria di Stato; e mons. Paul Tighe, Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
Recita il bollettino della Sala Stampa vaticano che l’istituzione della nuova commissione è frutto di un suggerimento del Consiglio dei Cardinali. Nella loro ultima riunione del 13-15 aprile, i cardinali avevano esaminato il rapporto finale del Comitato per la Comunicazione, e aveva suggerito di prospettare “opportuni percorsi di fattibilità” attraverso una commissione.
Il rapporto presentato ai cardinali era costituito – secondo fonti vaticane – dal corpo dell’ “interim report” presentato al concistoro di febbraio, che aveva ricevuto dai cardinali “una accoglienza positiva.” Tra le proposte, ci sarebbero quella di un ufficio centrale che gestisca i contenuti editoriali di tutto il comparto media vaticano; una razionalizzazione delle risorse; e l’istituzione di una unica grande “segreteria” sotto la cui competenza inserire i media vaticani, le cui competenze sono divisi tra Sala Stampa e Segreteria di Stato.
Colpisce il fatto che nella nuova commissione non siano rappresentati Radio Vaticana (che dovrebbe essere particolarmente interessata dalla riforma), la Sala Stampa Vaticana e l’Osservatore Romano, il cui direttore, Gian Maria Vian, era invece tra i membri del Comitato presieduto da Lord Christopher Patten.