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Il Papa ai giovani, la via della croce è lo stile di Dio

Un momento della Via Crucis alla GMG |  | CTV
Un momento della Via Crucis alla GMG | CTV
Un momento della Via Crucis alla GMG |  | Alan Holdren/ CNA
Un momento della Via Crucis alla GMG | Alan Holdren/ CNA
Un momento della Via Crucis alla GMG |  | CTV
Un momento della Via Crucis alla GMG | CTV
Il Papa segue la Via Crucis alla GMG |  | Episkopat News
Il Papa segue la Via Crucis alla GMG | Episkopat News
Un momento della Via Crucis alla GMG |  | Episkopat News
Un momento della Via Crucis alla GMG | Episkopat News
Un momento della Via Crucis alla GMG |  | Alan Holdren / CNA
Un momento della Via Crucis alla GMG | Alan Holdren / CNA
Un momento della Via Crucis alla GMG |  | Alan Holdren/ CNA
Un momento della Via Crucis alla GMG | Alan Holdren/ CNA

Tre ore in attesa e preparazione sulla spianata di Błonia per i giovani della GMG2016, e dopo la pioggia arriva il sole. Tre ore per prepararsi a percorre la Via della Misericordia, la Via Crucis della GMG.

Le stazioni sono le opere di misericordia, corporale e spirituale, e su quelle opere il Papa riflette. A partire dalla domanda più comune: Dov’è Dio, se nel mondo c’è il male? Scorrono le immagini di dolore, innocenza violata, guerra, ma anche di dolore e angoscia.

Gente che cammina verso il Calvario: “Abbracciando il legno della croce- dice il Papa ai giovani-  Gesù abbraccia la nudità e la fame, la sete e la solitudine, il dolore e la morte degli uomini e delle donne di tutti i tempi. Questa sera Gesù, e noi insieme a Lui, abbraccia con speciale amore i nostri fratelli siriani, fuggiti dalla guerra. Li salutiamo e li accogliamo con affetto fraterno e con simpatia”.

Gesù stesso, dice il Papa, ci spiega “quale sarà il “protocollo” in base al quale saremo giudicati: ogni volta che avremo fatto questo al più piccolo dei nostri fratelli, l’avremo fatto a Lui”. E sottolinea che "nell’accoglienza del peccatore che è ferito nell’anima, si gioca la nostra credibilità come cristiani, non nelle idee".

Misericordia per il corpo e per lo spirito. “Oggi -dice- l’umanità ha bisogno di uomini e di donne, e in modo particolare di giovani come voi, che non vogliono vivere la propria vita “a metà”, giovani pronti a spendere la vita nel servizio gratuito ai fratelli più poveri e più deboli, a imitazione di Cristo, che ha donato tutto sé stesso per la nostra salvezza”.

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Un invito ad essere “protagonisti nel servizio” per essere “una risposta concreta ai bisogni e alle sofferenze dell’umanità”. Per questo: “la Via della croce è la via della vita e dello stile di Dio, che Gesù fa percorrere anche attraverso i sentieri di una società a volte divisa, ingiusta e corrotta. La Via della croce non è una abitudine masochiesta, è l’unica che sconfigge il peccato, il male e la morte, perché sfocia nella luce radiosa della risurrezione di Cristo, aprendo gli orizzonti della vita nuova e piena. È la Via della speranza e del futuro”. E io vorrei che voi foste seminatori di speranza, dice il Papa.

Delicate, suggestive e intense le immagini di ogni stazione come quella di Maria che si eleva sul parco con la immagine del volto di Gesù alle spalle, mentre i giovani portano la croce della GMG attraverso il parco e un breve video introduce le differenti associazioni che portano la croce.

Inteso il quadro delle donne che Gesù consola mimato da attori bianchi come statue.

Stazione per stazione scorrono le varie opere di misericordia e ogni volta qualcuno prende la croce: la Comunità di S. Egidio, la  Società d’aiuto ai senzatetto di San Fra Albert (Sant’Alberto Chmielowski, famoso apostolo dei poveri. Cracovia 1845-1916. Beatificato nel 1983 e canonizzato nel 1989 da San Giovanni Paolo II); Aiuto alla Chiesa che soffre (Kirche in Not); La Casa della Madre Sola - “Finestra della Vita” – (La iniziativa “Finestra della vita” è stata iniziata nel 1999 da una donna pastore tedesca, Strangl, per accogliere i bimbi che le madri sole non potevano tenere con sé, poi si è allargata alla accoglienza delle madri sole e ha molte case in vari Paesi. In Polonia vi sono 58 case, il gruppo che presenta la Stazione viene da Danzica dove ha iniziato nel 2006. La iniziativa ha contribuito a ridurre i numeri degli infanticidi): La Comunità L’Arche (fondata da Jean Vanier per l’accoglienza dei disabili, soprattutto mentali, in comunità); “Barca” – Association of Mutual Help (Fondata nel 1998 a Poznan nasce per il reinserimento degli ex carcerati, ma poi si sviluppa allargando la sua assistenza a disoccupati e senza tetto);  Il progetto “Magdalena” (Attività della Congregation of the Sisters of Our Lady of Mercy, cioè della comunità in cui ha vissuto Santa Faustina: consiste in case per accogliere giovani ragazze, madri sole…E’ presente in Polonia, ma anche altrove, ad es. a Cuba); “La fermata ‘Gesù’” (Iniziativa polacca di evangelizzazione dei giovani, che viene attuata ogni anno dai giovani cattolici a margine di un grande Festival giovanile “Woodstock”, per offrire ai giovani partecipanti, di solito “lontani” dalla Chiesa, una occasione di incontro, preghiera, dialogo spirituale…); la Comunità “Cenacolo” (Fondata da Madre Elvira nel 1983 in Italia a Saluzzo, in Piemonte, in particolare per l’accoglienza e il recupero e reinserimento dei tossicodipendenti);  L’opera d’aiuto di Padre Pio (Animata da Cappuccini e volontari, si occupa di senzatetto, dando aiuto materiale, psicologico, spirituale, legale…Ha due centri e sette “case famiglia” a Cracovia); le Suore Missionarie di Carità di Madre Teresa di Calcutta; La comunità “Il Pane della vita” (Fondata da Suor Chmielewska, una carismatica religiosa polacca che ha adottato alcuni bambini, si occupa dei poveri, di persone handicappate, di borse di studio per aiutare i bimbi poveri…In Polonia vi sono sette case per anziani e senza tetto, con 1000 ospiti circa… ) ;“L’ospedale domestico” (Iniziativa di un sacerdote polacco e giovani collaboratori per reagire contro la diffusione della prostituzione e delle forme di propaganda di dissolutezza sessuale nella società attuale. Offre luoghi di riferimento per la preghiera, l’adorazione, il dialogo spirituale e umano nella città, ecc.) e  “L’Ospizio di San Lazzaro” (Hospice per l’assistenza ai malati terminali).

 

 

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