Cracovia , martedì, 26. luglio, 2016 14:00 (ACI Stampa).
Nel messaggio ai giovani per la GMG papa Francesco ha scritto: “Cracovia, la città di san Giovanni Paolo II e di santa Faustina Kowalska, ci aspetta con le braccia e il cuore aperti. Credo che la Divina Provvidenza ci abbia guidato a celebrare il Giubileo dei Giovani proprio lì, dove hanno vissuto questi due grandi apostoli della misericordia dei nostri tempi. Giovanni Paolo II ha intuito che questo era il tempo della misericordia”. In questo anno giubilare, dedicato alla misericordia, la Giornata Mondiale della Gioventù offre ai giovani un importante repertorio di santi della misericordia, iniziando da padre Massimiliano Kolbe, che insieme ai suoi compagni di cella fu ucciso dai nazisti il 14 agosto 1941 proprio ad Auschwitz, dove il papa fa visita: “L’essenza dell’amore scambievole non consiste nel fatto che nessuno ci rechi dispiaceri, il che è impossibile tra gli uomini, ma che impariamo a perdonarci l’un l’altro in modo sempre più perfetto, immediatamente e completamente. Allora reciteremo con grande fiducia l’invocazione contenuta nel Padre Nostro: ‘e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo a i nostri debitori’. Sarebbe un vero guaio se non avessimo nulla o ben poco da perdonare agli altri”. Anche la compatrona d’Europa, Edith Stein (che con l’entrata nel Carmelo ha assunto il nome di Teresa Benedetta della Croce), ha trovato la morte nel campo di concentramento: “Rimettiamoci alla misericordia di Dio che sia venire a capo di tutto ciò che si fa beffe della nostra forza… la speranza in questa futura rivelazione mi dà una grande gioia… quando ciò che vediamo esternamente in noi e negli altri ci toglierebbe il coraggio… Quando si è stati così spesso insieme vicino al Salvatore come noi due, allora se ne può anche parlare serenamente. Ah, se solo fossero molte le persone con cui poterlo fare, senza dover temere che qualcosa di sacro venga profanato! Concediti in chiesa tanto tempo quanto ti è necessario per trovare serenità e pace. Non servirà solo a te, ma anche al tuo lavoro e a tutti coloro con i quali hai a che fare”. Un altro ‘campione’ dell’amore misericordioso è stato padre Jerzy Popiełuszko, ucciso nel 1984 dal regime comunista. La sera stessa prima di morire all’età di 37 anni, durante la recita del rosario, aveva detto: “Dobbiamo vincere il male con il bene e mantenere intatta la nostra dignità di uomini, per questo non possiamo fare uso della violenza”. Nella messa di canonizzazione mons. Amato disse: “Padre Jerzy era semplicemente un leale sacerdote cattolico, che difendeva la sua dignità di ministro di Cristo e della Chiesa e la libertà di tutti coloro, che, come lui, erano oppressi e umiliati. Ma religione, vangelo, dignità della persona umana, libertà non erano concetti in sintonia con l’ideologia marxista. Per questo, contro di lui si scatenò la furia omicida del grande mentitore, nemico di Dio e oppressore dell’umanità, di colui che odia la verità e diffonde la menzogna. Come talvolta capita nella storia, in quegli anni, in gran parte dell’Europa, la luce della mente fu offuscata dalle tenebre e il bene sostituito dal male… Padre Jerzy non si rassegnò a vivere in questo campo di morte e, con le sole armi spirituali della verità, della giustizia e della carità, cercò di rivendicare la libertà della sua coscienza di cittadino e di sacerdote. Ma l’ideologia malefica non sopportava lo splendore della verità e della giustizia. Per questo l’inerme sacerdote fu spiato, perseguitato, catturato, torturato e, come ultimo scempio, incaprettato e, ancora agonizzante, buttato in acqua. I suoi carnefici, che non rispettavano la vita, non rispettarono nemmeno la morte. Lo abbandonarono, come si abbandona la carcassa di un animale. Fu ritrovato solo dopo dieci giorni”. Comunque i giovani hanno altre due grandi figure della misericordia. Suor Faustina Kowalska, proclamata da papa Giovanni Paolo II la ‘santa della Misericordia’, che nel suo diario scrive: “Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà troppo tardi!... Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano”. E Giovanni Paolo II, che ha dedicato un’enciclica alla misericordia, ‘Dives in misericordia’: “La misericordia autenticamente cristiana è pure, in certo senso, la più perfetta incarnazione dell’ ‘eguaglianza’ tra gli uomini, e quindi anche l’incarnazione più perfetta della giustizia, in quanto anche questa, nel suo ambito, mira allo stesso risultato. L’eguaglianza introdotta mediante la giustizia si limita però ambito dei beni oggettivi ed estrinseci, mentre l’amore e la misericordia fanno si che gli uomini s’incontrino tra loro in quel valore che è l’uomo stesso, con la dignità che gli è propria. In pari tempo, l’ ‘eguaglianza’ degli uomini mediante l’amore ‘paziente e benigno’ non cancella le differenze: colui che dona diventa più generoso quando si sente contemporaneamente gratificato da colui che accoglie il suo dono; viceversa, colui che sa ricevere il dono con la consapevolezza che anch’egli, accogliendolo, fa del bene, serve da parte sua alla grande causa della dignità della persona, e ciò contribuisce a unire gli uomini fra di loro in modo più profondo”. In questa settimana non può risuonare nelle labbra e nel cuore dei giovani pellegrini il ritornello canto pieno di misericordia dedicato alla Madonna Nera di Czestochowa: “Madonna, Madonna nera è dolce esser tuo figlio. Oh lascia Madonna nera ch’io viva vicino a te”.