Cracovia , mercoledì, 27. luglio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
La croce sull’altare è pronta, e aspetta solo Papa Francesco. Il parco di Blonia, 48 ettari di superficie in un posto che ormai è il cuore di Cracovia, è un posto caro ai polacchi. Un luogo di libertà, ma soprattutto di memoria. Perché è lì che Giovanni Paolo II, il loro Papa, ha tenuto sempre almeno un evento pubblico in tutti i suoi viaggi nella terra natale. Uno spazio enorme, tra due campi sportivi appartenenti a squadre di calcio che a Cracovia sono l’equivalente di Roma e Lazio. Uno spazio con una storia che si perde nei secoli, e va molto oltre il tempo del Papa polacco.
San Giovanni Paolo II, con la sua presenza, non ha fatto altro che esaltare un luogo già caro al popolo polacco.
La storia del prato di Blonia risale al 1162. Era un luogo per pascolare, ma poi il prato fu donato ai monastero di Norbertine da Jaska di Miechow, un nobile ricco e fondatore dell’Ordine del Santo Sepolcro in Polonia. Divenne subito un luogo importante. Tanto che nel 1254 il vescovo John Pandrota ha ricevuto lì la bolla di canonizzazione di Stanislao di Szczepanow.
È seguito, però, un periodo lungo in cui il prato è stato trascurato, e nel XIX secolo il parco si trasformò addirittura in una palude, che fu poi bonificata. Dopo la bonifica, il parco tornò all’antico splendore, e divenne località privilegiata per le grandi adunate di massa.
Così, nel 1809, quando Cracovia fu incorporata nel Ducato di Varsavia, fu Blonia il luogo deputato per una parata militare per la giornata di Napoleone. E nel 1849 lo zar Nicola I ha radunato in rassegna le truppe a Blonia prima di partire per l’Ungheria. Il primo aereo partito da Cracovia è partito da quel prato. E si stette con gli occhi rivolti al cielo anche tra il 16 e il 20 maggio 1910, quando nel prato fu organizzato un punto di osservazione della Cometa di Halley.