Cracovia , martedì, 26. luglio, 2016 16:00 (ACI Stampa).
La Polonia non si trova lungo la strada dei principali flussi migratori in Europa. Non ci sono connessioni dirette con le principali rotte di migrazione verso Europa (mediterranea orientale, centrale e occidentale) che attraversino il territorio polacco. Esiste la cosiddetta rotta orientale europea che non è molto attiva e ha piuttosto impatto locale.
Come si legge in un comunicato stampa da parte di Pawel Rytel-Andrianik, portavoce dei vescovi polacchi ormai alla vigilia della Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2015 in Polonia sono state presentate 12325 richieste di asilo. La maggior parte delle richieste riguardava i cittadini della Federazione Russa (ceceni) 7989, dell’Ucraina 2305, e di altri Paesi, per esempio: Georgia – 394, Siria – 295, Armenia – 195.
Nel primo trimestre del 2016 sono state presentate 2627 richieste di asilo. A parte le due nazionalità principali sopra menzionate, è opportuno annotare richieste dalla Turchia (curdi) e Tagikistan (circa 300). Le statistiche sono disponibili sul sito ufficiale dell’Autorità per gli Stranieri: udsc.gov.pl/statystyki
“La Polonia – scrive padre Pawel nella nota - è un Paese omogeneo dal punto di vista etnico. Il fenomeno dell’immigrazione in generale (dei profughi e rifugiati in particolare) è nuovo, diverso, è strano per un polacco medio. Per questo motivo, anche se secondo le statistiche ufficiali relative agli stranieri che legalmente soggiornano in Polonia, la loro percentuale sull’intera popolazione polacca è del solo 0,4%, esistono grandi paure. Il motivo di queste è da ricercarsi nella mancanza del dibattito pubblico, nella materia complicata della legge e delle procedure di migrazione, in un coinvolgimento non sufficiente degli organi di governo pubblici, delle organizzazioni non governative ecc. Non esiste alcuna idea per la migrazione in UE e neanche in Polonia”.
“Sfortunatamente – continua il portavoce polacco nel comunicato - queste paure sono alimentate da alcuni partiti politici, e da dichiarazioni non appropriate fatte da politici. C’è una paura dei musulmani artificialmente creata, comprensibile del resto per certi versi (attacchi terroristici). La Polonia confina con la Germania, che ha una grande popolazione musulmana, e sul confine non vengono eseguiti alcuni controlli regolari”.